Cronaca
Martedì 08 Dicembre 2020
Caccia al rimborso statale
La app va subito in tilt
Piano cashback ai blocchi di partenza con un primo inciampo al via: nel primo giorno in cui è possibile iscriversi sulla app Io sono 5 milioni gli utenti che cercano di attivare il nuovo programma ma il servizio si inceppa proprio quando si arriva a registrare i metodi di pagamento elettronici per «vincere» i primi 150 euro di rimborso di Stato sulle spese di Natale.
Il meccanismo si applica sugli acquisti con carte di credito e debito, pre-pagate, bancomat o app per i pagamenti elettronici a partire dall’8 dicembre. In teoria. In pratica saranno in pochi, tra quelli che potranno andare a fare spese nel giorno dell’Immacolata - facendo slalom tra centri commerciali chiusi per Dpcm e regole anti-assembramento - a iniziare subito ad accumulare transazioni utili per il cashback. Certo, come fa sapere già di prima mattina PagoPa, lo sforzo è stato imponente, visti i numeri della sola ultima settimana, da quando cioè è arrivata l’ufficializzazione del programma: in 5 giorni, dall’1 al 5 dicembre, ci sono stati «1.557.000 nuovi download, 5.863.000 utenti che hanno navigato nell’app, 1900 operazioni contemporanee al secondo, 324.000 nuovi strumenti di pagamento aggiunti su IO» e «circa 1 milione di utenti che hanno caricato almeno un metodo di pagamento e sono pronti ad attivare il Cashback tramite l’app».
Dalla nottata, quando è stato rilasciato l’aggiornamento con il nuovo servizio, si è registrato un vero e proprio boom di accessi, con picchi di «quasi 8mila al secondo», come ha fatto sapere Palazzo Chigi, assicurando che si sta lavorando per superare rallentamenti e disservizi. Ma in moltissimi, anche sui social, lamentano di avere provato e riprovato ma di essere scontrati con un «si è verificato un errore temporaneo» o un «non è stato possibile caricare i tuoi metodi di pagamento, riprova per piacere». Molto educato ma poco risolutivo. Più fortunati gli utenti che già avevano iniziato ad utilizzare l’applicazione per altri servizi pubblici (è necessaria, ad esempio, per attivare il bonus vacanze) e avevano preventivamente registrato tutti i dati.
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