Cronaca / Bergamo Città
Sabato 04 Gennaio 2014
Buonuscita d’oro al dirigente
La Provincia: «Tutto regolare»
«Macchè buonuscita d’oro al dirigente. Il percorso giuridico che abbiamo seguito è corretto e la Cgil ha sbagliato nel metodo e nel merito». Benedetto Passerello, direttore generale della Provincia, smonta il caso dei 180 mila euro.
«Macchè buonuscita d’oro al dirigente. Il percorso giuridico che abbiamo seguito è corretto e la Cgil ha sbagliato nel metodo e nel merito». Benedetto Passerello, direttore generale della Provincia, replica alla Funzione pubblica del sindacato che ha
sollevato il caso dei circa 180 mila euro (per la precisione 179.449,19) riconosciuti al capo del Settore finanze di via Tasso, in seguito alle dimissioni consensuali passate all’esame della Giunta nell’autunno scorso, ma in vigore dal prossimo 1° febbraio.
Sul tavolo prima di tutto le cifre: «Sono state riconosciute 24 mensilità pari a circa 179 mila euro senza indennità di dirigenza. Così come previsto dalle disposizioni contrattuali per la dirigenza, che in caso di risoluzione consensuale, prevedono da un minimo di 7 mesi a un massimo di 24. Al dirigente mancavano otto anni per andare in pensione, i 24 mesi sono stati decisi anche in base all’anzianità di servizio».
Un «percorso giuridicamente corretto e in piena ottica spending review», dicono da Via Tasso. «Si è chiusa la pratica a 179 mila euro, risparmiando. Perché il dirigente, che ha un grave problema familiare, avrebbe potuto stare a casa mantenendo il posto di lavoro per due anni e il costo per noi sarebbe stato di circa 140 mila euro all’anno con i contributi. E complessivamente di 1,1 milioni per i prossimi otto anni di servizio». Ergo: «Questa soluzione consensuale ha fatto risparmiare l’amministrazione che inoltre sostituirà il dirigente con un altro già in servizio».
Il direttore generale spiega che il capo del Settore finanze non ha ricevuto il trattamento di fine rapporto «che comunque non viene erogato dalla Provincia, ma dall’Inps». «Lo riceverà materialmente quando andrà in pensione, tra otto anni, se continuerà a versare i contributi».
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