Brignano, morto dopo la caduta:
dall’autopsia l’ipotesi del malore

Spunta una terza ipotesi per la morte di Mario Vitali, il pensionato di Brignano spentosi il 31 dicembre in ospedale, a 11 giorni dal ricovero per le lesioni riportate dopo una caduta in casa.

Spunta una terza ipotesi per la morte di Mario Vitali, il pensionato di Brignano spentosi il 31 dicembre in ospedale, a 11 giorni dal ricovero per le lesioni riportate dopo una caduta in casa.

Per questa vicenda è indagato - con l’accusa di omicidio preterintenzionale - il figlio della vittima, Luca, 35 anni. Quest’ultimo ha raccontato ai poliziotti del commissariato di Treviglio di aver accidentalmente spinto il padre mentre i due erano intenti a giocare con il cane nell’appartamento a Brignano.

Un primo referto del pronto soccorso però parlava di lesioni causate da un pugno sferrato durante una lite. Forse un malinteso, sul quale però il pm Gianluigi Dettori non se l’è sentita di sorvolare. E anche per consentire a Luca Vitali di nominare un consulente che prendesse parte all’autopsia, ecco che il magistrato ha deciso di iscrivere nel registro degli indagati il trentacinquenne.

Ed è stato proprio l’esame autoptico ad aprire un nuovo squarcio che, fosse provato, solleverebbe l’uomo da qualsiasi responsabilità. Da una primissima, informale risultanza, non sembrerebbe esserci nesso di causalità tra il comportamento del figlio e le lesioni riportate dal padre (che hanno poi condotto al decesso). Dovrebbe essersi trattato di un malore.

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