Brignano, anche i cinesi all’assalto del Castello dell’Innominato

La Fondazione Barbaglia, di Milano, due gruppi privati, uno svizzero e l’altro dell’estremo oriente, probabilmente cinese, e soprattutto una cordata tra Regione Lombardia, Provincia di Bergamo e Comune di Brignano Gera d’Adda: sono gli interessati all’acquisto del Palazzo Visconti di Brignano Gera d’Adda. Il 21 novembre hanno presentato ufficialmente la loro «manifestazione d’interesse» al commissario giudiziario e liquidatore del gruppo Cirio, Mario Resca. Nessuno dei quattro interessati ha ancora formulato un’offerta precisa e toccherà quindi al liquidatore ricontattare tutti gli interessati e fissare una data per la presentazione delle offerte d’acquisto, che dovranno comunque partire da una base di 16 milioni di euro. Ci vorrà dunque un po’ di tempo prima di sapere a chi andrà lo storico immobile, individuato con certezza come una delle dimore dell’Innominato manzoniano, Bernardino Visconti.

Il tempo sembra far gioco al sindaco di Brignano Giuseppe Ferri e al Presidente della Provincia Valerio Bettoni: l’interesse a rilevare il Palazzo è concreto, ma la disponibilità economica non è sufficiente e così puntano alla sinergia con soggetti privati, che potrebbero intanto farsi avanti, magari in tempo per la presentazione effettiva delle offerte.

Il palazzo che il commissario Cirio ha messo in vendita già da gennaio del 2005 è solo una delle tre parti contigue, comunque la più estesa e forse quella di maggior pregio, in cui si articola il complesso visconteo di Brignano Gera d’Adda: le altre due sono Palazzo Vecchio, risalente al Cinquecento e sede del municipio dal marzo del 2004; la cosiddetta «Puntisela», porzione di immobile caratterizzata dall’antico ponte levatoio, che ospita il ristorante Cucina Visconti, dopo l’acquisto di un privato.

(29/11/2005)

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