Bridge, gioco come terapia
Un corso per dipendenti Asl

Lo definiscono «ginnastica della mente», ed è anche uno strumento, studi scientifici alla mano, per prevenire l’invecchiamento intellettivo ma anche una modalità per una risocializzazione.

Lo definiscono «ginnastica della mente», ed è anche uno strumento, studi scientifici alla mano, per prevenire l’invecchiamento intellettivo ma anche una modalità per una risocializzazione.

Ed è altro ancora: è un’attività sportiva, riconosciuta dal Coni, ma anche un’occasione di relax e una pratica antistress. Soprattutto è un gioco di carte, un «gioco buono», non una ludopatia: si parla del bridge, e l’Asl di Bergamo, insieme alla Associazione bergamasca bridge lo ha proposto anche come corso di Educazione continua alla medicina (Ecm), per i suoi operatori. Ovvero un aggiornamento professionale.

Artefice dell’idea nonché una degli istruttori dei corsi è una ex funzionaria dell’Asl, Laura Tidone, che per anni ha diretto il Dipartimento delle dipendenze dell’Azienda sanitaria locale di Bergamo e, ora in pensione, ha messo a frutto le sue conoscenze nel campo del bridge (è giocatrice professionista) per diffondere questo sport-gioco-terapia.

«L’Asl è diretta da Mara Azzi, una donna attiva e intelligente e, quando sono andata in pensione, ho deciso di proporre, per tutti i dipendenti e i loro familiari, un corso di bridge gratuito, accreditato Ecm dal Ministero. Il bridge è attività spiccatamente educativa alla relazione e allo spirito di squadra, alla socializzazione, allo sviluppo di abilità cognitive e al miglioramento delle capacità matematiche e statistiche».

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