Richiami acustici con amplificazione del suono, strumenti vietati dalla legislazione venatoria come richiami elettromagnetici che riproducevano il richiamo del tordo, oltre 200 metri di reti per l’uccellagione. Sono alcuni degli oggetti sequestrati nel corso delle operazioni antibracconaggio della polizia provinciale del nucleo ittico venatorio. Quattro persone sono state denunciate, altre segnalate o indagate per esercizio abusivo dell’uccellagione. Gli interventi hanno riguardato un po’ tutta la provincia: da Foresto Sparso a Martinengo, da Sorisole a Oltre il Colle, a Piazzatorre. E ancora a Roncola, a Zandobbio e Castione della Presolana. Un cinghiale, intrappolato in un laccio metallico, è stato liberato: gli uccelli recuperati vivi sono stati portati al centro di recupero della fauna selvatica di Valpredina.
Per l’assessore Luigi Pisoni si tratta di importanti interventi il cui obiettivo centrale è la tutela del patrimonio faunistico: importante, secondo Pisoni, anche il fatto che l’attività è stata svolta in stretta sinergia con gli agenti volontari ittico venatori e con i cacciatori, le associazioni venatorie e i comprensori alpini e ambiti territoriali di caccia.
(27/10/2005)
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