Bossetti, la prima udienza a fine aprile
Salvagni: chiederò non luogo a procedere

Depositata la richiesta al gip per il processo al muratore di Mapello accusato dell’omicidio di Yara Gambirasio.

La richiesta di rinvio a giudizio è stata depositata alla cancelleria del gip il 23 marzo dal pm Letizia Ruggeri. Il giudice ora ha cinque giorni di tempo per comunicare alle parti l’avvenuto deposito e la data del processo: secondo alcune indiscrezioni la prima udienza potrebbe tenersi a fine aprile.

Il capo d’imputazione non è cambiato. Massimo Bossetti, 44 anni, è accusato dell’omicidio della piccola Yara Gambirasio, scomparsa il 26 novembre 2010 da Brembate Sopra, e trovata morta tre mesi dopo in un campo a Chignolo d’Isola.

Su di lui pende anche l’accusa di calunnia, per aver cercato di indirizzare i sospetti sul suo collega di lavoro, Massimo Maggioni, socio di suo cognato Osvaldo Mazzoleni al cantiere di Palazzago.

Il legale di Massimo Bossetti, Claudio Salvagni, chiederà il non luogo a procedere al gup di Bergamo chiamato a decidere dopo la richiesta di rinvio a giudizio. Bossetti continua a proclamarsi innocente.

Allo stato, quindi, l’avvocato non ha intenzione di chiedere riti alternativi come l’abbreviato e, in caso di rinvio a giudizio, sembra intenzionato a proporre ai giudici della Corte d’Assise la questione sulla mancata corrispondenza tra il Dna mitocondriale trovato sui reperti piliferi sul corpo della ragazza (che non è di Bossetti) e quello nucleare, trovato sugli slip e sui legging che, invece, è certamente del muratore. Gli stessi giudici del Riesame di Brescia, negando per la seconda volta la scarcerazione a Bossetti, avevano rilevato una «contraddizione» e avevano giudicato la questione «discutibile».

Per i giudici «l’anomalia» denunciata dal difensore «non trova una soluzione netta», ma si tratta di una questione che potrà trovare una «composizione solo se saranno espletate indagini aggiuntive, in sede di perizia in dibattimento o nel corso di incidente probatorio».

Nella fase della custodia cautelare, però, per i giudici bresciani, «gli argomenti spesi non sono in grado di inficiare l’affermazione di appartenenza a Massimo Giuseppe Bossetti del Dna nucleare trovato nelle tracce biologiche corrispondenti al profilo genetico di «Ignoto 1», in quanto vi e una «piena compatibilità di caratteristiche genetiche, per 21 marcatori Str autosomici».

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