Bossetti, la difesa vuole far riaprire
il caso della ragazza morta nel Serio

I legali di Massimo Bossetti hanno avanzato un’altra richiesta: acquisire i fascicoli e far riaprire il caso della morte di Sarbjit Kaur, 21 anni, trovata morta nel Serio.

L’operaia di origine indiana, che abitava a Martinengo, mancava da casa da una settimana quando fu trovata morta nel letto del fiume. Era il 30 dicembre del 2010. Mezzo mondo in quei giorni stava cercando Yara e subito si pensò che si fosse trovato il suo corpo.

Giornalisti e troupe televisive fecero armi e bagagli e si trasferirono da Brembate Sopra a Cologno al Serio. Invece quello restituito dalle acque era il corpo di Sarbjit. L’autopsia concluse per una morte dovuta ad annegamento.

Il medico legale parlò di suicidio. Il pm (Letizia Ruggeri, lo stesso del caso Yara) fece archiviare il caso. La famiglia, tramite l’avvocato Adele Cammareri, aveva tentato di far riaprire le indagini, sostenendo che Sarbjit fosse stata uccisa. Troppi elementi – per i parenti – non tonavano: la ragazza era stata trovata in slip, con i calzini indossati, mentre i suoi jeans allacciati erano stati recuperati a 50 metri dal cadavere.

Il caso non è stato mai riaperto, ma ora è la difesa di Bossetti a tentare di creare un possibile collegamento tra la morte di Yara, quella di Eddy Castillo, il ventiseienne di origine dominicana, di Almenno San Bartolomeo, ucciso a pugni nei pressi della discoteca Sabbie Mobilie, e quella di Sarbjit.

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