Cronaca / Bergamo Città
Martedì 22 Luglio 2014
Bossetti, istanza per vedere il padre
L’uomo che l’ha cresciuto è malato
Vuole continuare a chiamare «papà» l’uomo che per 43 anni ha creduto suo padre e che lo ha cresciuto. Soprattutto vorrebbe vederlo, perché l’anziano è gravemente malato. Per questo Massimo Bossetti, ha dato mandato ai suoi legali di presentare istanza al pm per autorizzare l’incontro.
Vuole continuare a chiamare «papà» l’uomo che per 43 anni ha creduto suo padre e che lo ha cresciuto. Soprattutto vorrebbe vederlo, perché l’anziano è gravemente malato. Per questo Massimo Bossetti, l’uomo in carcere con l’accusa di essere l’assassino di Yara, ha dato mandato ai suoi legali di presentare istanza al pubblico ministero Letizia Ruggeri, per autorizzare l’incontro.
Lunedì mattina 21 luglio l’avvocato difensore Silvia Gazzetti si è presentata in procura, per formalizzare la richiesta, ora in attesa di una risposta da parte del pubblico ministero. Non sarà semplice: se la procura darà il proprio nulla osta (probabilmente sì, dato che l’indagato ha già potuto incontrare con il via libera del magistrato la moglie, il fratello e la cognata) bisognerà capire se le condizioni fisiche di Giovanni Bossetti gli permetteranno di recarsi in via Gleno per il colloquio.
«Mia madre Ester mi disse che conosceva Giuseppe Guerinoni, perché faceva l’autista del pullman, ma non mi parlò affatto di una relazione con lui. Vorrei chiederglielo adesso, a mia madre: sono figlio di quell’uomo?». Sono frasi che colpiscono, quelle che emergono dal verbale del suo interrogatorio davanti al gip Ezia Maccora e al pm Letizia Ruggeri.
Leggi di più su L’Eco di Bergamo del 22 luglio
© RIPRODUZIONE RISERVATA