Sono 2.958 le auto acquistate in provincia di Bergamo grazie agli ecoincentivi entrati in vigore lo scorso 7 febbraio. Il dato più significativo è che ben nell'89,08% dei casi è stato contemporaneamente rottamato un veicolo che appartiene a classi più inquinanti. Lo studio è stato reso noto dall'Automobile Club Italiano e consegna una fotografia precisa di quanto è accaduto in poco più di un mese e mezzo nella Bergamasca, ossia da quando il governo ha varato i contributi per le rottamazioni: ovvero molte auto vecchie e inquinanti rottamate, con un contributo all'ecologia, e più vetture nuove e meno dannose per l'ambiente in circolazione.
Ma veniamo ai numeri, partendo da quello delle immatricolazioni. Complessivamente le autovetture immatricolate sono state 2.958, di cui 2.635 iscritte al Pubblico registro autoveicoli (Pra) a fronte di una radiazione. Significa che chi ha fatto l'acquisto ha rottamato la vecchia autovettura, usufruendo dei contributi statali. Un numero questo particolarmente elevato che pone Bergamo seconda solo a Milano dove di immatricolazioni con radiazioni ve ne sono state 8.979 mentre colloca Brescia al terzo posto con 2.611 unità. A segnalare l'importanza degli effetti fiscali sulle decisioni dei cittadini per l'acquisto di un nuovo mezzo, il dato assoluto delle immatricolazioni senza radiazione che hanno, con 323 unità, rappresentato solo il 10,92% dell'intero mercato del nuovo.
Altro elemento di spicco è quello che riguarda i protagonisti della scelta di acquistare un automezzo nuovo, e che quindi hanno usufruito degli ecoincentivi: il 95,53% (2.828 unità) sono famiglie, seguite da un 4,23% (123 unità) costituito da aziende e da un ridottissimo 0,24% (7 unità) da società di leasing. Se l'obiettivo principale degli ecoincentivi era quello di aiutare il mercato stagnante delle auto, le compravendite, con l'ulteriore analisi dell'Automobile Club Italiano, sottolineano un importante risvolto sull'ambiente che deriva dall'eliminazione di veicoli inquinanti. L'analisi fatta per classe di Euro rottamate evidenzia che il 18,26% (481 unità) appartiene alla Euro 0, il 35,84% alla Euro 1 (944 unità) lasciando la parte del leone con un 45,90% (1.210 unità) alla categoria Euro 2. Dato questo che se raffrontato all'ultimo censimento disponibile del circolante del parco autovetture nella Bergamasca suddiviso per classe inquinante, porta in chiara evidenza che proprio le Euro 2 sono la grossa fetta dei mezzi inquinanti ancora in circolazione: gli Euro 0 sono infatti 92.045, gli Euro 1 sono 60.576, mentre gli Euro 2 ben 175.479 su un totale complessivo di 596.198 autoveicoli. Ma a fronte delle vecchie autovetture mandate definitivamente alla rottamazione quali nuovi mezzi hanno acquistato i bergamaschi? Anche questa domanda trova risposta nello studio fatto dall'Automobile Club Italiano, facendo rilevare alcune sorprese. Infatti si scopre che la terra orobica non è patria delle mini utilitarie, cioè di quelle autovetture di cilindrata inferiore ai 1.000 centimetri cubici. Ben il 44,73% degli ultimi acquisti infatti sono nella fascia compresa fra i 1.200 e 1.500 cc. (1.323 unità), seguito da un 30,66% di utilitarie con una cilindrata al di sotto dei 1.000 cc (907 unità), da un 10,78% di cilindrata fra i 1.000 e i 1.200 cc (319 unità), il 6,80% (201 unità) nella fascia fra i 1.500 e i 1.800 cc. Chiudono la classifica le nuove immatricolazioni di autovetture fra i 1.800 e 2.000 cc con il 4,73% (140 unità) e il 2,30% di auto di grossa cilindrata (68), al di sopra dei 2.000 centimetri cubici.
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