Cronaca / Bergamo Città
Sabato 24 Maggio 2014
Biglietti a bordo, Sab sciopera il 30
E incassa l’appoggio dei consumatori
Stop al servizio per 24 ore il 30 maggio. Oggetto del contendere la richiesta di vendere biglietti a bordo anche in assenza di piazzole di sosta dove fermarsi. D’accordo Federconsumatori: «Bisogna garantire la sicurezza d chi usa il trasporto pubblico»
Dopo i primi due scioperi del 19 e del 31 marzo, i lavoratori di Sab tornano ad incrociare le braccia il 30 maggio, questa volta per 24 ore consecutive. Sarà assicurato il trasporto nelle fasce di garanzia, dalle ore 6 alle 9.15 e dalle 12.30 alle 16.
Lo stato di agitazione era partito il 21 febbraio col blocco del lavoro straordinario autisti. Nella data inizialmente fissata per lo sciopero, cioè martedì 27 maggio, si terrà comunque un presidio in via Tasso, di fronte alla sede della Provincia (a partire dalle 9.30). Il 30 maggio poi si replica, con un altro presidio davanti al deposito Sab a partire dalle 16.
Il personale Sab ha preparato una lettera aperta che verrà distribuita all’utenza, dove si spiegano le ragioni della protesta, in primis la richiesta dell’azienda di vendere i biglietti a bordo e verificarne il possesso «ad ogni fermata, a prescindere dall’esistenza di piazzole di sosta che non intralci il traffico». Con rischi per la sicurezza, il rispetto degli orari e la congestione del traffico. Proposta alla quale le organizzazioni sindacali hanno risposto con un accordo «che stabilisse le fasce orarie di obbligatorietà fermo restando l’impegno complessivo di garantire l’assistenza durante tutto il servizio».
Le parti restano distanti, ma il personale Sab incassa l’appoggio dei consumatori: «Ancora una volta chi gestisce il servizio pubblico si autonomina difensore degli utenti , dimenticandosi che oltre a dovere eliminare i disagi dovuti alle difficoltà della fornitura dei documenti di viaggio, deve garantire la sicurezza di chi si affida al servizio di trasporto pubblico» scrive Federconsumatori «Se la “Lettera agli Utenti” non l’avessero scritta i sindacati, avremmo potuto scriverla noi in veste di associazione di tutela dei diritti dei consumatori».
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