Biblioteche aperte per meno ore
Taglio alla cultura bergamasca

Con i nuovi orari le biblioteche comunali saranno aperte 20 ore in meno a settimana. Un taglio generato dal nuovo bando per la gestione del sistema bibliotecario urbano e dovuto alla carenza di risorse da parte di Palazzo Frizzoni.

Il nuovo piano – studiato dagli uffici dell’assessorato alla Cultura e già approvato – è una parte del documento presentato durante la Commissione speciale Giovani dal suo presidente Niccolò Carretta. Un documento, da sottoporre alla Giunta sugli spazi studio, per rispondere alle crescenti esigenze degli studenti. Insieme alla proposta di reti wi-fi e aule autogestite per «ringiovanire» il sistema bibliotecario, sono spuntati anche i nuovi orari, che riducono le ore di servizio, nonostante il piano introduca nuove aperture serali (alla biblioteca Pelandi e di Loreto) e pomeridiane nelle biblioteche circoscrizionali.

I gruppi di minoranza puntano subito il dito sulla diminuzione del servizio: «Il documento è tutto condivisibile, ma c’è una riduzione degli orari– nota Alberto Ribolla, Lega Nord –. Il vostro obiettivo politico è fallito, visto che in campagna elettorale dicevate che avreste aperto le biblioteche anche la sera e la domenica». Sui nuovi orari Carretta ha lavorato insieme a Luca Renica, relatore permanente di minoranza. Che avverte i colleghi della commissione: «C’è stata una nuova ridistribuzione degli orari, abbiamo semplicemente spostato cinque ore dalla Caversazzi a favore delle due ore serali delle biblioteche di Redona e Loreto, e ridotto di un’ora le aperture serali, mentre la domenica è rimasta invariata – dice Renica –. Alla fine, a conti fatti, ci troviamo con 20 ore in meno».

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