Bettoni replica all’attacco di Gandi
«Memoria corta, mi voleva col Pd»

L’ex presidente della Provincia, candidato per Forza Italia alle europee, replica punto su punto a Gandi: l’esponente del Pd aveva avanzato qualche critica in merito alla coerenza di Bettoni nello schierarsi con gli azzurri. «Dimentica che mi voleva schierato con il Pd».

«Toh, che sorpresa! Nel coro di voci di questa campagna elettorale, ci voleva anche l’acuto stonato dell’avv. Sergio Gandi del PD. L’aspirante vicesindaco, a fianco di Gori, vuole calare lazioni di comportamento e di coerenza». Valerio Bettoni notoriamente non è uno che la manda a dire, e così l’ex presidente della Provincia, candidato per Forza Italia alle europee, replica punto su punto a Gandi, reo di aver avanzato qualche perplessità in materia di coerenza politica.

«Se Gandi vuole guardare al passato, forse dovrebbe prima studiarselo un poco e almeno tentare di conoscere il percorso di una persona, prima di parlare. Di più: lo stesso esponente Pd dimostra di avere anche la memoria corta sul passato prossimo. Si dimentica infatti, che strano!, di essere venuto lui stesso – non solo, per la verità: lui e altre forze politiche – a chiedermi di schierarmi con il Pd Dunque, sarei andato bene con il Pd, ma non va assolutamente bene che mi metta con altri. Che Gandi non abbia digerito il no rispettoso ma sicuro a mettermi con il Pd? ».

«Mi piace ricordargli, allora, che sono sempre stato con il Ppe: di più, mi sono sempre considerato (e continuo a farlo) un democristiano, con nostalgia di quel partito e di tutti i valori di libertà e di progresso che ha dato all’Italia. Nessuna frittata voltata, dunque, ma un percorso coerente con una visione. Ho accettato di candidarmi con Forza Italia e con il Ppe per la libertà di continuare un impegno a favore della comunità bergamasca, per la quale lavoro da 40 anni»

«Vorrei portare l’esperienza accumulata là dove è nata una certa idea di Europa, per riprendere quel cammino e continuarlo. Un’Europa Unita voluta non a caso da personalità che hanno fatto la storia come De Gasperi, Schuman e Adenauer, con un’identità e una collocazione ben precise: con loro mi sento proprio a casa mia. Questa è l’Europa che sogno e che voglio; e, come diceva Giuseppe Verdi, in qualche caso è bene andare avanti guardando indietro. Che è anche rinfrescare la memoria a chi ne è a corto e si dimentica addirittura dei passi che ha fatto ieri. La nostra gente dice che un bel tacer non fu mai scritto. E Gandi ha perso una buona occasione per starsene zitto».

© RIPRODUZIONE RISERVATA