Cronaca / Bergamo Città
Giovedì 16 Gennaio 2014
Bergamo va in controtendenza
Nei quartieri nascono le librerie
È una controtendenza rispetto alla crisi delle librerie che ha portato alla chiusura di storici punti vendita, come il Caffè Letterario. Librerie di quartiere le troviamo in Borgo S. Caterina, in via San Bernardino, in via Baioni, via Moroni, in via Pignolo.
«Questa non è una libreria da best seller. Questa è una libreria di libri belli, libri interessanti, senza tempo. Sogno che la mia libreria diventi un punto di riferimento per chi ama la lettura, ma anche per coloro che vogliono avvicinarsi ai libri. E vorrei che fosse una libreria per chi non ha fretta. Per questo l’ho chiamata Oblomov».
Tiziana Sonia Spelta parla in questa bottega all’inizio della via Pignolo, a due passi dal punto dove si trovava l’antica porta di S. Antonio, all’incrocio con via Camozzi. Bottega di luce calda soffusa tra i libri, di scaffali vecchi, di poltrone accoglienti.
Tiziana Spelta è la titolare di questo salotto-libreria che verrà inaugurato nel pomeriggio di sabato, una delle librerie nate negli ultimi anni nei quartieri di Bergamo, librerie non grandi che si sommano alle cartolibrerie che ancora resistono nei rioni della città. È una controtendenza rispetto a quello che abbiamo rilevato nei mesi scorsi, alla crisi delle librerie che ha portato anche alla chiusura di storici punti vendita anche a Bergamo, come è accaduto nel caso del Caffè Letterario. Librerie di quartiere le troviamo in Borgo S. Caterina, in via San Bernardino, in via Baioni, via Moroni, adesso in via Pignolo. Un censimento non esiste: è possibile che ce ne siano altre, nascoste nelle pieghe della città.
Racconta ancora Tiziana Spelta: «Ho voluto chiamare la libreria con il nome del protagonista del romanzo di Aleksandrovic Goncarov, Oblomov. Questo vivere lento, anche piuttosto sdraiato, senza ansia e senza fretta. È un po’ come la filosofia di slow food. Il mio sogno è che questa libreria diventi un luogo del buon leggere, testi scelti, testi magari poco conosciuti ma importanti».
Leggi di più su L’Eco in edicola giovedì 16 gennaio
© RIPRODUZIONE RISERVATA