«Si tratta di un fatto gravissimo - ha dichiarato l'assessore del Comune di Bergamo chiamato venerdì pomeriggio dal presidente dell'Ufficio elettorale a riconoscere la firma -: non ho convalidato con la mia firma le firme della lista dei Verdi ed è stato posto un timbro che non esiste riportante "avvocato Tommaso d'Aloia assessore". Ho smentito la veridicità della firma, del timbro e quindi dell'autentica. È stato compilato un verbale e mi riservo di tutelare in sede opportuna la mia persona. Il tutto comunque sarà posto al vaglio della Procura dallo stesso presidente dell'Ufficio elettorale».
Oggi la Commisione elettorale, dopo un ulteriore controllo, ha verificato che il numero delle firme valide è largamente al di sotto delle 1750 richieste dalla legge. I Verdi avevano invece presentato 1998 firme.
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