Cronaca / Bergamo Città
Venerdì 25 Aprile 2014
Bergamo, dal culto alla sicurezza
I candidati sindaci con gli immigrati
Partecipazione, culto, sicurezza, sportello stranieri, cultura: questi i temi sottoposti ai tre candidati sindaco Giorgio Gori, Franco Tentorio e Marcello Zenoni nel confronto promosso dalle comunità migranti di Bergamo. E l’argomento della sicurezza è stato il tema più sentito.
Partecipazione, culto, sicurezza, sportello stranieri, cultura: questi i temi sottoposti ai tre candidati sindaco Giorgio Gori, Franco Tentorio e Marcello Zenoni nel confronto promosso dalle comunità migranti di Bergamo.
La sala gremita del Qoelet di Redona di giovedì 24 aprile dimostra il grande interesse suscitato dall’iniziativa. Tra i temi trattati quello del culto. Per Gori un impegno preciso «per individuare luoghi consoni per professore la propria fede, in cambio della concessione alle donne musulmane di frequentare corsi di italiano». Tentorio riconosce che «il tema è difficile per il centrodestra e non è possibile una mediazione con parte della compagine che mi sostiene; inoltre nessun quartiere si è detto disponibile ad ospitare un luogo per la preghiera»; sono ritenute accettabili le soluzioni individuate per esempio nel periodo del Ramadan, anche grazie alla collaborazioni con i rappresentanti della comunità islamica. Per i luoghi di sepoltura «alcune comunità accettano di utilizzare il cimitero cittadino, per gli islamici ho personalmente deciso di superare il problema con il cimitero di Colognola». Per Zenoni «non si trovano soluzioni se non si cambia modo di pensare e soprattutto non si possono calare soluzioni dall’alto; si deve pensare ad un centro culturale aperto anche ad altre iniziative».
Altro tema caldo quello della sicurezza. «Il problema, molto sentito, non è di facile soluzione – dice Tentorio -: l’esperienza di via Quarenghi mostra che sono utili interventi sulla socialità; l’amministrazione lavora per il contenimento del disagio sociale». Secondo Zenoni il tema viene strumentalizzato: «La criminalità è legata al disagio sociale, ma soprattutto la mancanza di lavoro aumenta la tensione». Per Gori la criminalità viene contrasta se si presidiano i quartieri, non solo con le forze dell’ordine, ma non si deve negare la forte componete straniera tra chi commette reati: «La strada dell’inclusione deve procedere, ma invito le comunità a collaborare per isolare chi non rispetta la legge».
© RIPRODUZIONE RISERVATA