Ogni persona che vive a Bergamo, secondo i dati forniti dalla Bas, utilizza quotidianamente 336 litri di acqua potabile, quando la media nazionale è di 237 litri. Su 225 mila abitanti, come riportato dall’assessore all’Ecologia del Comune di Bergamo, Fausto Amorino, la distribuzione totale annua è di 31,4 milioni di metri cubi d’acqua, di cui 8,6 milioni di metri cubi per il consumo artigianale, 3,8 milioni di metri cubi per il consumo industriale e ben 19 milioni di metri cubi d’acqua potabile per uso domestico.
Numeri importanti, che fanno sorgere immediata la domanda se tutta questa mole d’acqua consumata dai cittadini sia realmente sicura. «L’acqua di Bergamo è buona, perché arriva dalle sorgenti Algua, Costone e Nossana, perciò è priva di rischi di inquinamento chimico derivante da scarichi industriali. E l’intera rete di distribuzione è soggetta a un sistema di telecontrollo, attivo 24 ore su 24, che segnala in tempo reale eventuali infiltrazioni o modifiche dei parametri» ha assicurato, ieri mattina, Fausto Alava, responsabile del Laboratorio analisi dei Servizi idrici integrati Spa Bas, presentando a Palazzo Frizzoni la relazione triennale, dal gennaio 2001 al giugno 2004, sulla qualità dell’acqua nel territorio del Comune di Bergamo, riferita proprio all’acqua distribuita all’utenza. «Copia di questo tipo di relazione viene consegnata, ogni tre anni, al sindaco, all’Asl, ai presidenti delle Circoscrizioni e alla direzione Bas - ha proseguito il responsabile -. E la ricerca è messa a punto con un capillare lavoro di analisi dei prelievi effettuati in diversi punti del territorio». Tra il 2001 e il 2004 i prelievi totali effettuati nelle sette circoscrizioni di Bergamo sono stati 1.368, con ben 28.345 valutazioni sui parametri, che si suddividono in due categorie: «Abbiamo parametri di routine, come il colore, l’odore, l’acidità, la conducibilità, la temperatura, i cloruri, i solfati, i nitrati e altri, che vengono sempre presi in considerazione - ha spiegato ancora Alava - Saltuariamente, invece, determiniamo parametri più particolari, come quelli organolettici, chimici indesiderabili e tossici, microbiologici, antiparassitari, come l’atrazina, e altri».
Nel 2003, comunque, la rivista Altroconsumo ha pubblicato una ricerca in base alla quale Bergamo è la seconda provincia in Italia per la bontà della sua acqua potabile. «Legambiente, invece, pone la nostra città al trentesimo posto su 103 capoluoghi, perché si riferisce solo a alcuni campionamenti in base a parametri europei - ha concluso l’assessore Amorino -. Ma la bontà della nostra acqua è garantita dal Laboratorio Sii Bas, che ha ricevuto una certificazione di qualità».
Gli utenti possono aggiornarsi sullo stato dell’acqua nella zona in cui vivono, grazie alle tabelle sul sito www.bas.bg.it
(19/02/2005)
© RIPRODUZIONE RISERVATA