Bergamo citta 2.0. Cablatura totale
Ma la fibra pura resterà un miraggio

Bergamo è una città 2.0. La cablatura pressoché totale della città in fibra ottica è il risultato di un percorso lungo e complesso, le cui radici affondano nei lavori - e nei cospicui investimenti - del progetto Socrate (Sviluppo ottico coassiale rete accesso Telecom).

Gli obiettivi del dimenticato progetto di Telecom, tanto prematuri quanto ambiziosi, restano però in parte ancora irrealizzati, promettendo di rimanere tali. Oggi infatti gli investimenti dei gestori sulla città si orientano verso una tecnologia che non punta a collegare direttamente in fibra ogni singolo utente direttamente in casa, come era stato ipotizzato con la banda larga di Socrate. Anche se proprio ieri il governo ha annunciato di voler affidare a Enel il piano per far arrivare in tutte le case la banda ultralarga con l’utilizzo dei cavi elettrici.

I primi investimenti sulla fibra in città sono datati giugno 2013, quando la giunta Tentorio approva un piano da 13 milioni, presentato da Telecom, per la posa dei cavi e dei rispettivi armadietti in città bassa. Fastweb non tarda ad affacciarsi sul mercato, coprendo con la propria rete la quasi totalità del territorio cittadino e dividendosi così il mercato con Telecom.

«Ad oggi la copertura del territorio cittadino è capillare», sottolinea orgogliosamente l’assessore all’Innovazione Giacomo Angeloni. «In aggiunta bisogna sottolineare come un dato nettamente positivo l’interesse di Vodafone, pronta a posare in città circa 280 armadietti, di «3» e di Tiscali, il cui servizio non è però ancora attivo. Ai grandi gestori si affiancano poi realtà minori, su tutti Selene, di proprietà del gruppo A2A, che cabla in accordo con Telecom». Bergamo risulta così essere una delle poche città provinciali italiane a vantare l’interesse di tutti i principali operatori sul proprio territorio.

Il problema può semmai porsi in prospettiva futura, quando a fronte di un continuo sviluppo tecnologico potrebbero crescere le esigenze di velocità degli utenti. Nonostante ciò, i tecnici spiegano che in realtà non esistono molte alternative per le città con una densità abitativa come quella bergamasca.L’accesso alla fibra pura è destinato a rimanere a Bergamo una prerogativa di banche e grosse aziende.

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