Bar Nazionale, scontro in Tribunale
«Siamo gli unici e soli proprietari»

«Noi non ci “consideriamo” proprietari: noi a oggi siamo gli unici e soli proprietari di questa azienda». Niente mezzi termini, niente esitazioni: sulla questione della vicenda giudiziaria che ruota attorno al bar Nazionale, il legale rappresentante di Ma. Sa. La srl, interviene con decisione.

«Noi non ci “consideriamo” proprietari: noi a oggi siamo gli unici e soli proprietari di questa azienda». Niente mezzi termini, niente esitazioni: sulla questione della vicenda giudiziaria che ruota attorno al bar Nazionale di Bergamo, lo storico esercizio pubblico sul Sentierone dal 1927, Max Ivaldi, legale rappresentante di Ma. Sa. La srl, interviene con decisione attraverso lo studio legale Balossi Quaglia di Milano a cui si appoggia, tramite l’avvocato Andrea Cevoli.

«A oggi Ma. Sa. La. - spiegano - è unica proprietaria del bar Nazionale sia di fatto che in diritto, dato che ha stipulato un contratto di acquisto con la precedente proprietaria (la società C. P. B. srl) e lo ha regolarmente rispettato, tanto che ogni domanda giudiziaria promossa nei suoi confronti è stata rigettata».

La questione era stata sollevata di recente dall’originario proprietario, Gianfranco Forcella, socio di G. Es. Co. Srl: aveva ceduto il bene nel 2006 alla C. P. B., con pagamento in cambiali, e inserendo nel contratto un “patto di riservato dominio”, cioè una clausola in cui era prevista per la C. P. B. la possibilità di poter vendere l’esercizio pubblico (si parla sempre e solo della licenza, non dell’edificio) solo a condizione di aver saldato tutto il pattuito e con consenso scritto di G. Es. Co. Fattori che - è la lamentela di Forcella - non sono stati rispettati, ma riproposti nel contratto poi tra C. P. B. e Ma. Sa. La.: oltre al consenso scritto, manca oltre il 50 per cento del pagamento da parte di C. P. B.

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