Bar, callè e ristoranti: non è vietato somministrare l’acqua minerale sfusa

Si può continuare a somministrare normalmente negli esercizi pubblici l’acqua minerale sfusa. Lo sottolinea la Confesercenti in risposta alle preoccupazioni sollevate da numerosi titolari di bar, caffè e ristoranti. A generare incertezza, la presunta entrata in vigore dal 19 luglio 2005, di un decreto ministeriale che imporrebbe la somministrazione di acque minerali esclusivamente preconfezionate, da aprire a richiesta del cliente.«La notizia - ribadiscono alla Confesercenti - è destituita di fondamento, come chiarito da una circolare ministeriale e da una nota del nostro Ufficio Legislativo Nazionale».

Il decreto entrato in vigore il 19 luglio - è detto in sostanza - stabilisce la gamma dei volumi nominali consentiti per la somministrazione delle acque minerali naturali e delle acque di sorgente. Non riguarda, quindi, le acque destinate alla vendita nonché le acque potabili trattate destinate al consumo umano.

La finalità del decreto è di consentire la somministrazione delle acque preconfezionate solo se rispondenti alla gamma prevista dal decreto.

«Ai fini della corretta applicazione del decreto -precisa la nota dell’Ufficio legale della Confesercenti - si fa rilevare che rimane la facoltà di scelta tra un’acqua minerale naturale o di sorgente preconfezionata rispondente ad uno dei valori previsti nella gamma ed il prodotto stesso somministrato come precedentemente in uso e cioè allo stato sfuso. Si ribadisce, quindi, che la somministrazione allo stato sfuso non è vietata».

(20/07/2005)

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