Cronaca / Bergamo Città
Domenica 30 Marzo 2014
Bandera, una notte nel Borgo
«Movida, tre sere sono troppe»
Una notte tra gli irriducibili della movida in Borgo Santa Caterina. Venerdì sera l’assessore alla Sicurezza del Comune di Bergamo Massimo Bandera ha verificato di persona cosa succede nel fine settimana, quando centinaia di giovani affollano il quartiere.
Una notte tra gli irriducibili della movida in Borgo Santa Caterina. Venerdì sera l’assessore alla Sicurezza del Comune di Bergamo Massimo Bandera ha verificato di persona cosa succede nel fine settimana, quando centinaia di giovani affollano il quartiere. Bandera ha fatto ricerca sul campo: una birra, due passi tra la folla, l’incontro con residenti, avventori e gestori dei bar.
«Sono rimasto nel borgo sino alle due e mezza - racconta -; è stato utile per capire come stanno le cose». Ospite di una famiglia che vive in un appartamento sopra uno dei locali aperti sino a tarda ora, Bandera dice di aver constatato che «anche con le finestre chiuse, il rumore in casa è indubbiamente fastidioso».
Nei bar («li ho visitati tutti», assicura) si è confrontato con titolari e clienti, in buona parte giovani e giovanissimi («e qualcuno alticcio»). «Quasi tutti bevevano da bicchieri di plastica, ma in strada ho visto qualche bottiglia e vetri rotti. Sono dell’idea che l’ordinanza dello scorso anno, che vietava la somministrazione di alcol in bottiglie di vetro, vada ripristinata».
L’assessore è sicuro che «una strategia graduale, non d’urto» possa limitare i disagi nelle notti della movida. «Tutti devono fare la loro parte per trovare una soluzione. Certo i residenti si aspettano dei segnali, che arriveranno». La prossima settimana a Palazzo Frizzoni ci sarà un incontro con i gestori dei locali «per trovare un compromesso sugli orari di chiusura». L’ipotesi su cui lavorare - suggerisce Bandera - potrebbe essere quella di ridurre ad un giorno a settimana le aperture sino alle 2 e di anticipare la chiusura gli altri giorni. «La movida va bene, ma tre sere a settimana sono tante».
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