Bancarelle, basta «di tutto e di più»
Fiere e sagre, Bergamo mette ordine

Basta bazar. Basta effetto mercato con di tutto e di più. Palazzo Frizzoni dà un giro di vite a fiere e sagre. Il piano è passato mercoledì in Giunta. Stessi banchi (forniti dal Comune per tutti), stesse luci, spazi meno invasivi, prodotti a tema.

Basta bazar. Basta effetto mercato con di tutto e di più. Palazzo Frizzoni dà un giro di vite a fiere e sagre. Il piano è passato mercoledì in Giunta. «Per la prima volta – rileva l’assessore alle Attività produttive, Enrica Foppa Pedretti – ci dotiamo di uno strumento urbanistico che fissa alcuni requisiti importanti per fiere e sagre religiose e di tradizione, legate alla storia della città e organizzate dal Comune». In tutto sono una decina, le più famose sono quelle di Santa Lucia, di Sant’Antonio Abate o quella del 17-18 agosto per l’Apparizione in Borgo Santa Caterina.

Stessi banchi (forniti dal Comune per tutti), stesse luci, spazi meno invasivi, prodotti a tema. «Basta con le bancarelle di Santa Lucia modello mercato, basta elettrodomestici o abbigliamento da stoccaggio, che non c’entrano nulla con il senso di questa ricorrenza. Nella prossima edizione sui banchetti si potranno trovare dolciumi, giocattoli, presepi, addobbi, cesti natalizi e abbigliamento ma solo monotematico, calze, calzettoni, pigiami».

Il tema della fiera farà da filo conduttore per i prodotti esposti. Così la Fiera di Sant’Antonio Abate che il 17 gennaio si svolge in centro potrà proporre solo caldarroste, fiori, piante, frutta secca, quadri, stampe e dipinti.

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