Bambino rapito a Treviglio: scarcerati tre egiziani

Bambino rapito a Treviglio: scarcerati tre egizianiConvalidato l’arresto del minorenne: il ragazzo resta in carcere in attesa di nuovi accertamenti

Arresti convalidati, ma mancanza di gravi indizi di colpevolezza. Con questa motivazione sono stati scarcerati questa mattina i tre egiziani finiti nel carcere di via Gleno con l’accusa di aver rapito venerdì sera, per quattro ore, insieme ad un connazionale minorenne, Omar, bimbo egiziano di due anni. L’ordinanza è stata emessa dal gip Ezia Maccora stamattina nel carcere bergamasco. Per quanto riguarda l’altro indagato, minorenne e figlio di uno dei tre egiziani già scarcerati, il giovane è stato interrogato al tribunale di Brescia e poi è stato nuovamente trasportato al Beccaria di Milano: convalidato l’arresto, il ragazzo resta in carcere in attesa di nuovi accertamenti. I quattro extracomunitari erano stati accusati di aver rapito il piccolo Omar, chiedendo ai genitori un riscatto di ottomila euro, pari ad un presunto credito vantato. Secondo le prime ricostruzioni, venerdì sera i quattro avrebbero fatto irruzione nell’abitazione di Eid Gharib, imprenditore trevigliese e, dopo aver picchiato la moglie, avrebbero rapito il figlio maschio, tenuto poi prigioniero in un appartamento di piazza San Rocco, a Pontirolo. Sarebbe stato lo stesso padre, quattro ore più tardi, a liberare il piccolo, dopo aver fatto irruzione nell’abitazione dei presunti sequestratori con la moglie e il cognato. Dopo una violenta lite avvenuta in piazza San Rocco tra i familiari di Omar e i presunti rapitori, sedata successivamente dai carabinieri e dalla polizia, le forze dell’ordine hanno infatti arrestato i quattro egiziani che davanti al giudice hanno però negato alcuna implicazione nel sequestro. Le accuse di questa mattina, di associazione per delinquere finalizzata al sequestro di persona a scopo di estorsione, lesioni e minacce, sono state infatti respinte dai tre extracomunitari che risultano inoltre essere parenti dell’imprenditore edile.

I tre egiziani hanno invece riconfermato la presenza di un debito di 8.000 euro: dalla loro testimonianza pare che, venerdì sera, avrebbero richiesto il pagamento della somma di denaro senza avere risposta dal padre di Omar. Da qui ci sarebbe stato un litigio e i tre egiziani sarebbero ritornati nel loro appartamento di Pontirolo. Poco dopo, i tre sarebbero stati raggiunti dall’imprenditore edile, in compagnia di altri connazionali armati di spranghe. Nella rissa scoppiata in piazza San Rocco sono poi intervenuti i carabinieri e la polizia, ma i tre egiziani negano di aver visto e, soprattutto, di aver rapito il bambino

(20/09/2004)

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