Azzolina: la dad non funziona più
«Sbagliato credere che la scuola non produce»

«Nelle regioni a fascia gialla tutto è aperto tranne la scuola superiore e questo creerà profonde cicatrici, i ragazzi hanno bisogno di sfogare la loro socialità. Sono molto preoccupata, oggi la dad non può più funzionare:» c’è un black out della socialità, i ragazzi sono arrabbiati, disorientati e sono preoccupata per il deflagrare della dispersione scolastica». Lo ha detto la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina.

«Io ho voluto la dad a marzo scorso ma questa può essere utile per qualche settimana, oggi è evidente che non può più funzionare. A scuola nascono amicizie e amori, oggi i ragazzi sono arrabbiati e disorientati, c’è un black out della socialità. La scuola è un servizio pubblico essenziale, è un diritto costituzionale». La ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina ha parlato a Radio Rai 1 lunedì mattina 11 gennaio mentre in diverse città italiane si sono svolte numerose proteste degli studenti, a Roma come a Milano per esempio, contro la mancata riapertura delle scuole superiori a causa della recrudescenza pandemica. Nella giornata sono tornati alla didattica in presenza al 50% gli studenti della Toscana, dell’Abruzzo e della Valle d’Aosta.

La ministra, ricordando che le scuole sono sicure, ha detto che il sindaco di Firenze Dario Nardella ha fatto uno screenig nelle prime medie su 3300 studenti: i positivi erano solo tre.

«Chiedo a tutti di trattare la scuola come tutte le altre attività produttive. I costi della chiusura della scuola sono altissimi, lasciano profonde cicatrici» ha continuato. Per la Azzolina «oggi è difficile per gli studenti capire perché non si riapre: hanno ragione, capisco le loro difficoltà e le loro frustrazioni. Se a me l’avessero tolta probabilmente non sarei qui».

E ha aggiunto: «Ho fatto tutto quello che potevo fare, le scuole sono pronte per ripartire ma le Regioni hanno la possibilità di riaprirle o meno».

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