Atalanta, gli «Amici» verso il 50°
Il presidente sarà Marino Lazzarini

Undici anni filati da presidente del Club Amici dell’Atalanta e non finisce qui. Marino Lazzarini sarà sicuramente al centro delle celebrazioni del mezzo secolo di vita il 26 marzo 2016.

Sì, perché in quel giorno e mese del ‘66 su lungimirante idea di Elio Corbani e dell’allora direttore de L’Eco di Bergamo, Andrea Spada, nacque quell’Associazione di supporter atalantini mai e poi mai scalfita nel tempo. Due i sopravvissuti di quella data storica, a livello organizzativo: il citato Corbani e la tesoriera-factotum Maria Maura Tironi.

Ma torniamo a Lazzarini, quinto timoniere del mastodontico plotone (oltre 6 mila soci raggruppati in 75 sezione tra città e provincia) dopo Pino Pozzoni, Livio Mondini, Felice Gimondi e Titta Rota. A lui si deve un rinnovato impulso quanto a iniziative instancabilmente promosse. Una su tutte la Camminata nerazzurra, giunta alla nona edizione con record assoluti di partecipazione rispetto alla varie marce non competitive che si disputano lungo il territorio bergamasco.

Di lui è solito ripetere Antonio Percassi: «Marino è un vulcano di idee e un instancabile operarativo. Non finirò mai di ringraziarlo di cuore». Più o meno sulla medesima lunghezza d’onda il direttore generale nerazzurro Pierpaolo Marino: «Averne di personaggi come Lazzarini, lo sostengo confrontandolo con altri nel corso della trentina d’anni che navigo nel mondo del calcio». Ed entrambi lo precisano con palpabile cognizione di causa dal momento che sempre Lazzarini è pure componente del consiglio di amministrazione del club atalantino.

Presiedere alla cinquantenaria ricorrenza naturalmente lo inorgoglisce anche se preferisce elargire meriti all’intero esercito che lo ha preceduto: «Senza il lodevole impegno – sono sue parole – delle migliaia di persone che chi più chi meno hanno dato una mano al raggruppamento non si sarebbe di certo arrivati a raggiungere l’ambizioso traguardo con risultati riconosciutici all’unanimità. Ma c’è di più. Tutti hanno e stanno agendo da volontari ritenendo, a buona ragione, di dare un adeguato contributo alla causa-Atalanta. Provate a riflettere su questo...».

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