Cronaca / Bergamo Città
Sabato 16 Maggio 2015
Astino aperto, gioiello d’arte
Foto e video dell’inaugurazione
Bergamo ha un nuovo luogo magico da assaporare: la Valle di Astino torna nelle mani dei bergamaschi con l’inaugurazione dell’ex Monastero dopo i lavori degli ultimi anni.
Ecco come si è svolta l’inaugurazione con, al termine, anche un brindisi.
Ore 13: il taglio del nastro.
Ore 12.45: Bombardieri della Mia: «C è ancora tanto da fare, ma oggi festeggiamo la rinascita di Astino con la sua valle della biodiversità e il monastero. Questi lavori sono un ulteriore regalo alla città per nostri 750 anni». Il sindaco Gori ha ringraziato Bombardieri, «che ci ha messo il cuore» e ha aggiunto: «Due settimane fa la Carrara, ora Astino: la rinascita di due luoghi di una bellezza unica in cui Bergamo può rispecchiarsi. Expo ha dato i tempi che sono stati rispettati: Astino ci si ritrova in pieno». A seguire la benedizione del complesso da parte di monsignor Pelucchi: «Ringrazio i monaci che hanno edificato questo gioiello d’arte nel 1070».
Ore 12.30: prende la parola il ministro Martina: «Astino è un gioiello nazionale, un orgoglio per Bergamo. Basta entrare per capire contesto unico, il lavoro fatto é indescrivibile».
Alle 11.30: Al via la visita privata con il ministro Martina, il sindaco Gori e sua moglie Cristina Parodi, il sovrintendente Napoleone, l’assessore Terzi e il presidente della Mia Bombardieri. Alle 12 il taglio del nastro.
Il monastero di Astino fu fondato attorno al 1070 da alcuni monaci vallombrosani guidati da Bertario. Nel corso della sua storia il complesso subì numerosi interventi di ampliamento e ristrutturazione, i più importanti dei quali a cavallo tra il XV e il XVI secolo.
La struttura odierna è quindi principalmente rinascimentale. Con l’invasione napoleonica dell’Italia del Nord e la soppressione degli ordini monastici (1797) il comprensorio fu assegnato all’ospedale, che fino al 1892 lo destinò alle cure psichiatriche. Risale al 1923 la vendita a soggetti privati. Nell’ottobre 2007 viene acquistato dal la Fondazione Mia per sette milioni di euro.
La Fondazione Mia ha investito soldi (3,5 milioni, dopo i 7,2 spesi per il recupero della chiesa e la messa in sicurezza del complesso) ed energie. Ci ha creduto fortissimamente tutto il Cda e il suo presidente. «Io ci credevo molto – spiega Fabio Bombardieri –. Ci siamo affidati ad un’impresa e a restauratori bravissimi. E il risultato ora è davanti agli occhi di tutti. Astino è stupefacente e da sabato bergamaschi e turisti lo potranno ammirare in tutto il suo splendore».
Al presidente della Mia brillano gli occhi. Le facciate dalla tinta bianco-grigio originale, gli affreschi e gli interni recuperati, le inferriate alle finestre, le pesanti porte ridipinte. Anche tappeti di prato sono stati posati nel chiostro, con i percorsi in legno. Fervono gli ultimi ritocchi. «Tutti gli interventi eseguiti – spiega il direttore lavori, Domenico Egizi – sono rispettosi della storia di questo luogo. C’è stata massima attenzione, dalla pavimentazione agli intonaci».
Dopo la chiesa del Santo Sepolcro inaugurata nel 2013, da sabato e per i sei mesi dell’Expo il complesso sarà aperto (gratuitamente) al pubblico, tutti i giorni (eccetto lunedì) dalle 10 alle 20 e in alcune occasioni fino alle 22. Si potrà vivere Astino dentro e fuori, tra queste mura che profumano di antico e nell’incanto di questa valle ai piedi dei colli. «Perché anche gli spazi esterni diventeranno parte di un percorso di scoperta di questo luogo» spiega Egizi. Si potrà ammirare il chiostro, la Torre del Guala, le stanze a piano terra, l’antico refettorio dove i monaci mangiavano e dove ora su una parete troneggia una riproduzione dell’Ultima cena di Alessandro Allori.
La tela originale restaurata dal Credito Bergamasco è al Palazzo della Ragione. «Dopo l’Expo dovrebbe tornare qui, dove è stata fino all’epoca napoleonica» sottolinea Bombardieri. Nel refettorio e nella sala accanto, quella del Vestibolo, dove affrescato c’è un maestoso Alessandro a cavallo, verrà allestita la mostra dedicata all’enologo Luigi Veronelli. «Durante l’Expo ci sarà anche una mostra con le foto di Pepi Merisio, una seconda sui restauri e un’altra dedicata al cibo» annuncia.
Due gli ingressi al monastero: uno che conduce al cortile e poi al chiostro, l’altro direttamente alle cantine (anch’esse restaurate) che ospiteranno la ristorazione, dove si potranno assaggiare fino alle 24 piatti a km zero e prodotti della Valle d’Astino. «So bene che l’attività di ristorazione può non piacere – ammette il presidente –, ma se vogliamo che la gente arrivi qui a piedi, a vedere il convento o visitare l’Orto botanico dobbiamo offrire servizi e la ristorazione è tra questi. Proporremo anche una serie di eventi compatibili con il luogo, concerti di jazz o di musica classica». Note nel silenzio come i rintocchi del campanile del Santo Sepolcro. È tornato a battere il cuore di Astino. Dopo decenni di oblio.
È qui che, sull’ettaro di terra di proprietà della Fondazione Mia, il Comune di Bergamo, in un progetto accompagnato da due amministrazioni (avviato dalla Giunta Tentorio e chiuso dall’attuale), ha aperto anche la nuova sezione del civico Orto botanico Lorenzo Rota.
Un cantiere a tempo di record, dettato da Expo: l’opera è infatti il simbolo dell’Esposizione universale, con il suo motto «Nutrire il pianeta. Energia per la vita», quello che resterà della manifestazione a Bergamo una volta finita.
Si chiama «Valle della Biodiversità» inaugurata dal sindaco Giorgio Gori e dall’assessore regionale all’Ambiente Claudia Terzi, subito invitati dal direttore dell’Orto Gabriele Rinaldi a sporcarsi le mani di terra, per mettere a dimora una pianta di noce. Si trova sul vialetto d’ingresso, che tra i profumi delle foglie di pomodoro e quelli dell’erba cedrina, conduce il visitatore alla scoperta delle 300 specie e 1.500 varietà vegetali che vi albergano e che cambieranno a seconda delle stagioni.
Questa nuova sezione di Astino è visitabile gratuitamente (fino ad agosto dalle 9 alle 12 e dalle 15 alle 19, a settembre la chiusura si anticipa alle 18, ad ottobre alle 17), e tutta da vivere. L’orto è un luogo dove conoscere, fare attività, sedersi ad osservare, leggere…fare un picnic bio. A disposizione dei visitatori (meglio se su prenotazione) è possibile acquistare cestini vegetariani o vegani (da 5 a 10 euro) con sfiziosità confezionate dalla cooperativa Biplano (la presenza del chiosco consente l’accesso all’Orto anche durante la pausa pranzo. I proventi vanno a sostegno delle attività dell’Orto).
Gli appuntamenti di sabato 16 maggio
Alle 12: Cerimonia di inaugurazione dell’ex monastero di Astino, riportato all’antico splendore. Alla cerimonia, aperta al pubblico, intervengono il ministro alle Politiche agricole con delega all’Expo, Maurizio Martina, i vertici della Mia, il sindaco Giorgio Gori e le autorità cittadine, e l’assessore regionale all’Ambiente Claudia Terzi, Giuseppe Napoleone della Soprintendenza ai Beni architettonici e Paesaggistici e un rappresentante di Ubi Banca, mons. Davide Pelucchi, benedirà il complesso monumentale. Dalle ore 14, visite aperte al pubblico. In serata, apertura del servizio ristoro nelle cantine. Dalle ore 10 alle ore 20, Atb predispone un servizio autobus ogni 20 minuti in modo gratuito in partenza dalla fermata di Porta Nuova e Astino (alle 00, 20 e 40 di ogni ora). All’andata si parte dalla fermata di Porta Nuova (Cappello d’Oro) e si prosegue alla Stazione (fermata linea 1 lato Fs), in via Carducci (Auchan), al parcheggio della Croce Rossa (Loreto), in via Lochis (Campo sportivo) e infine ad Astino.
Bus navette
Per godere dell’incanto di Astino è necessario però dimenticarsi dell’auto. Per il rispetto e la tutela del luogo il Comune di Bergamo ha emesso un’ordinanza di limitazione del traffico su via Astino, pertanto per raggiungere il complesso monumentale è opportuno che i visitatori si rechino a piedi, in bicicletta o utilizzando i mezzi pubblici. Da questo fine settimana, la Valle della Diversità si può raggiungere anche con il servizio navetta attivato da Atb in collaborazione con il Comune, che sabato (per l’inaugurazione dell’ex monastero) sarà gratuita. Da domenica e per tutta la durata di Expo la navetta (con tariffa urbana), nominata «Expo-Astino», sarà attiva tutti i sabati e domeniche dalle 10 alle 20 con autobus ogni 20 minuti in partenza da Porta Nuova e Astino (alle 00, 20 e 40 di ogni ora) con fermate alla stazione Fs, via Carducci (Auchan), parcheggio della Croce Rossa di Loreto e via Lochis (campo sportivo). Comunque per il periodo Expo la Fondazione Mia ha allestito un parcheggio privato provvisorio in via Astino a servizio delle attività organizzate secondo gli orari di apertura negli spazi dell’ex monastero.
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