Assalita dai parcheggiatori abusivi
«Via, le donne non capiscono niente»

«Vi scrivo per rendere nota la vergognosa situazione che ci si trova ad affrontare in via IV Novembre».

Inizia così la lettera che il nostro lettore Andrea ha inviato in redazione. Per raccontare la disavventura della mamma, che è stata assalita dai parcheggiatori abusivi vicino alla clinica quando è scesa dall’auto per aiutare il marito nella manovra di parcheggio.

Le amministrazioni comunali si alternano con tante promesse e nessun fatto, commenta amaramente Andrea nella sua lettera. Eccola.

«Gentile redazione,
vi scrivo per rendere nota la vergognosa situazione che ci si trova ad affrontare in via IV Novembre in prossimità della clinica San Francesco.

I miei genitori, si sono recati alla clinica in quanto mia madre è bisognosa di cure ed esami medici. All’arrivo in auto, mia mamma è scesa per aiutare nella manovra di parcheggio mio padre.

In quel momento, è stata subito raggiunta da 4 ragazzi immigrati ed accerchiata. Uno dei ragazzi le ha detto di spostarsi e lasciare fare a lui. Testuali parole: “Spostati, tu non capisci niente, le donne non capiscono niente!”

A quel punto ne è nato un battibecco con il ragazzo che pretendeva di essere pagato per andare a prendere il biglietto del parcheggio. Dopo una discussione, hanno desistito concentrandosi su altri utenti che stavano giungendo.

Ora, una persona non va a divertirsi in un posto del genere, e già affronta con uno stato d’animo particolare certi momenti, è assurdo che debba ogni volta sopportare anche questi abusi. Il problema sussiste da anni, ma i parcheggiatori sono sempre lì e continuano a fare quello che vogliono.

Non ci sarebbe nessun problema se la loro presenza si limitasse alla proposta di acquistare la loro mercanzia in modo discreto, ma nel momento in cui le richieste diventano pressanti, fastidiose e supportate da insulti, questa cosa diventa intollerabile.

Le amministrazioni comunali si alternano con tante promesse e nessun fatto. Vorrei capire, per quale motivo dobbiamo continuare ad accettare questi soprusi?

Grazie per l’attenzione».
Andrea M.

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