Un numero verde (840.000.006), 10 mila manifesti e migliaia di opuscoli con i consigli su come proteggere anziani e bambini dai pericoli del caldo eccessivo. La Regione prepara il piano d’emergenza caldo, ma anche l’Asl si appresta a varare entro l’inizio della prossima settimana un piano provinciale per non trovarsi impreparata. Il piano di prevenzione a protezione degli anziani è realizzato dai servizi sociosanitari dell’Azienda Sanitaria Locale, dai Comuni, dalle Parrocchie e dalle risorse di volontariato, attraverso la messa in atto di una serie di procedure che scattano in base all’attivazione di due codici di allarme ben precisi: quello giallo, dopo 15 giorni con temperature superiori ai 32 gradi e senza pioggia, e quello rosso, dopo 20 giorni con le stesse caratteristiche.Il periodo considerato a rischio va dal 1° giugno al 15 settembre, arco di tempo in cui all’Asl sarà attiva una Unità di crisi - Osservatorio incaricata di ricevere segnalazioni da parte di ospedali, Pronto soccorso, medici di famiglia, 118, Case di riposo, Istituti di riabilitazione (Idr),Servizi comunali di assistenza domiciliare, l’Assistenza domiciliare integrata, le Parrocchie.
SERVIZI DI ASSISTENZA DOMICILIARE
CASE DI RIPOSO Dovranno segnalare un referente per ogni comunicazione attinente il problema nel periodo a rischio, in modo da garantire un flusso costante di informazioni. Nel periodo critico dovranno segnalare il numero di posti letto vuoti e la previsione di ricovero nei 15 giorni successivi. Alcuni infatti potrebbero essere "ipotecati" dall’Asl sulla base della criticità del momento. Inoltre dovranno segnalare il computo delle reali presenze di personale in caso di emergenza richiesto non appena scatterà il codice di allarme, e gli incrementi dei decessi e delle situazioni di sofferenza per il caldo.
IDR, STRUTTURE PSICHIATRICHE, CENTRI DIURNI INTEGRATI Oltre a un referente, dovranno segnalare ogni situazione anomala a carico degli assistiti (situazioni di sofferenza per l’emergenza caldo, incrementi dei decessi….).
COMUNI ED ENTI GESTORI DEL SAD Oltre a segnalare ogni situazione anomala a carico delle persone assistite, potrebbero predisporre un monitoraggio del rischio tra la popolazione anziana over 70 e stabilire quindi la numerosità delle persone a rischio e la loro ubicazione. In collaborazione con il volontariato, si potrebbe attivare un monitoraggio quotidiano delle persone a rischio da contattare telefonicamente. In caso di dubbio attivare una visita domiciliare.
ASSOCIAZIONI DI VOLONTARIATO Dovranno segnalare ogni situazione anomala a carico delle persone assistite e collaborare con i Comuni nell’opera di prevenzione.
OSPEDALI
© RIPRODUZIONE RISERVATA