Il sindaco di Arzago Vasco Grasselli si è dimesso, e con lui tutti i consiglieri della lista civica di maggioranza Arzago Terzo Millennio. Il primo cittadino in un comunicato stampa ha così motivato la sua decisione: «Presento le mie dimissioni in quanto gli ultimi avvenimenti politico-amministrativi, caratterizzati dal degradamento dei rapporti con i gruppi consiliari di minoranza, non permettono il normale e costruttivo svolgimento del mandato elettorale a favore della collettività. Nel contempo evidenzio il rammarico per il venir meno della continuità politica di alcuni componenti del gruppo di maggioranza e per l’acredine personale dimostrata nei confronti del sindaco nonché dei componenti la Giunta Comunale». Di fronte ad una situazione considerata insostenibile, pur avendo ancora i numeri per governare (sette consiglieri ad essa appartenenti contro i sei delle opposizioni) la maggioranza di Arzago Terzo Millennio, uscita vittoriosa dalle consultazioni del 15 giugno 2004, ha dunque preferito lasciare. Tale decisione è stata comunicata alla Prefettura e ai capigruppo consiliari. Il sindaco rimarrà in carica sino alla nomina (entro 20 giorni) di un commissario prefettizio, che si occuperà di guidare la normale amministrazione fino alla data delle nuove elezioni. L’appuntamento con le urne per il paese della Bassa verrà fissato tra circa 12 mesi. «La misura - ha commentato il vicesindaco Attilia Bencetti- era veramente colma. Se ci si confronta mantenendo il rispetto delle reciproche idee va bene ma ad Arzago si è superato ogni limite. Avremmo potuto anche approvare il piano regolatore; avevamo ancora i numeri dalla nostra, ma non era una cosa da fare ad ogni costo, a dimostrazione del fatto che né avevamo alcun interesse personale nel nuovo strumento urbanistico né intendevamo favorire chicchessia». Franca Fassi (della minoranza di Uniti per Arzago) si è detta sorpresa delle dimissioni, critiche da Roberto Locatelli della minoranza de I Gamberei-Arzago per te, cauto Filippo Lo Presti de La Forza dell’Alleanza che attende di conoscere a fondo le motivazioni delle dimissioni.(11/03/2006)
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