Aria condizionata, in auto si rischia
10 regole per non rovinarsi le ferie

Per battere questo e tanti altri errori degli italiani al volante, dagli esperti ecco il decalogo per l’esodo sicuro.

In una delle estati più calde degli ultimi 30 anni il bisogno di refrigerio è tra i più desiderati ma, con il grande esodo, secondo gli esperti potrebbe fare lo sgambetto a 7 italiani su 10 (69%), che sono a rischio sbalzo termico da aria condizionata. Temperature eccessivamente basse in auto possono infatti portare a disidratazione (53%), laringiti e faringiti (62%) e, unite all’escursione termica dell’esterno, alterare lo stato di salute delle vie respiratorie (44%) e far insorgere anche gli effetti del colpo di calore (36%). A questo si aggiungono anche altri errori, da un’alimentazione poco bilanciata (51%) a un’organizzazione poco ponderata (34%), che rischiano di impattare negativamente sul viaggio verso le meritate vacanze. Ecco allora che il decalogo per l’esodo sicuro.

È quanto emerge da uno studio di In a Bottle (www.inabottle.it) condotto su circa 60 esperti tra medici e nutrizionisti per capire quali sono i rischi in vista del grande esodo e le regole per affrontarlo al meglio. Per 6 esperti su 10 (58%) partono «per nulla informati dei rischi» che un tale viaggio può rappresentare per la salute e la sicurezza propria e degli altri. Secondo un esperto su 3 (34%), gli italiani non conoscono il concetto di «partenze intelligenti», poiché al massimo cercano di tenere conto dell’orario per evitare di restare incastrati nelle ore di punta. Diversa invece è l’attenzione verso il proprio stato fisico che, secondo gli esperti, viene giudicata scarsa (29%) o poco rilevante per gli italiani (32%).

Prima di tutto i bambini (44%), più sensibili allo stress di un viaggio lungo. Seguono gli anziani (37%), più esposti ai rischi ambientali. E gli effetti sono ben visibili, secondo i monitorati, sul piano psicologico (53%). Le code e i continui rallentamenti, se aggiunti al caldo eccezionale di questa estate, diventano i “nemici” che portano ad un aumento di ansia (33%), stress (21%) ed aggressività (18%), solo per citare i disagi più frequenti riscontrati.

Ma gli italiani tengono conto anche dell’alimentazione prima di mettersi in viaggio? La risposta è no per un esperto su 2 (51%), dal momento che gli italiani si dividono in due grandi categorie: chi parte a stomaco vuoto pur di non perdere un secondo di vacanza (26%), e chi, per evitare di perdere tempo più del necessario in autostrada, «mangia in maniera spropositata per evitare di avere fame in viaggio» (34%). Tra gli altri errori frequenti, per il 39% degli esperti in auto scarseggiano cose essenziali, come ad esempio una buona riserva d’acqua, per far fronte al rischio di disidratazione o di crampi per la perdita di sali minerali e potassio.

Ma la vera insidia nascosta che, anzi, viene ritenuta compagna di viaggio immancabile c’è l’aria condizionata. «Bisogna stare attenti agli sbalzi termici, in particolare se mettiamo il versante delle infezioni respiratorie – afferma a tal proposito Fabrizio Pregliasco, virologo dell’Università di Milano – Se c’è un passaggio drastico dal freddo al caldo e viceversa la barriera protettiva può essere facilmente superata e rischiare alcuni disturbi come laringiti, faringiti e bronchiti. In più – conclude Pregliasco – l’uso eccessivo del condizionatore può portare a disidratazione per via dell’aria secca e può determinare il colpo di calore specialmente rispetto al clima esterno. È bene quindi scegliere l’opzione deumidificatore al 50% e ricordarsi di spegnere il condizionatore verso la fine del viaggio in modo da diminuire l’impatto con l’esterno quando si scende dall’auto».

E quanta acqua bisogna bere per evitare il rischio disidratazione da sbalzo termico? Spiega Luca Piretta, nutrizionista e gastroenterologo, specialista in Scienza della Nutrizione Umana all’Università La Sapienza di Roma: «Se le condizioni di viaggio sono ottimali e se l’aria condizionata è regolata a un livello adeguato, è opportuno bere ogni due ore 150-200 cc di acqua. Se invece le condizioni sono più intense, tale quantità è consigliata anche ogni ora».

IL DECALOGO

1. Parti riposato. Riflessi pronti e mente lucida sono indispensabili per affrontare un viaggio lungo e condizioni atmosferiche intense

2. Concediti una sosta in più. L’unico orologio di cui tener conto è quello biologico e, specie per le lunghe tratte, fermarsi spesso aiuta la circolazione e scaricare la tensione della guida

3. No agli eccessi alimentari. Né stomaco vuoto né stomaco pieno. Preferire pasti leggeri, frequenti e ricchi di frutta e verdura

4. Scegli il giusto dress code. Optare per tessuti naturali e confortevoli che aiutano il corpo a respirare

5. Attenzione agli sbalzi termici. La differenza tra temperatura interna ed esterna non deve mai essere superiore ai 10 gradi. Un’aria eccessivamente fredda produce un ambiente secco e accelera la disidratazione

6. Recupera i sali persi. La sudorazione porta ad eliminare liquidi e Sali. Ricompensarli aiuta a evitare disturbi come i crampi muscolari dovuti a deficit di potassio

7. Bevi acqua costantemente. Il modo migliore per idratarsi è bere poco ma in maniera costante per l’intera durata del viaggio indipendentemente dallo stimolo della sete

8. No all’abuso di sostanze stimolanti. Sono «falsi amici» e potrebbero avere l’effetto opposto a quello desiderato

9. Attenti all’alcol. Oltre alle sanzioni previste dalla legge, può accelerare la disidratazione e annebbiare la soglia di attenzione

10- Pondera l’orario. Non partire nelle ore più calde della giornata né a orari che scombussolano i normali ritmi del riposo

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