Appalti sugli ascensori in ospedale
Rinvio a giudizio per 5 ad Alzano

Cinque rinvii a giudizio per l’accusa di turbativa d’asta: questo l’esito, venerdì mattina 9 maggio, dell’udienza preliminare nei confronti di due funzionari dell’Azienda ospedaliera Bolognini di Seriate e di tre imprenditori.

Cinque rinvii a giudizio per l’accusa di turbativa d’asta: questo l’esito, venerdì mattina 9 maggio, dell’udienza preliminare nei confronti di due funzionari dell’Azienda ospedaliera Bolognini di Seriate e di tre imprenditori.

L’inchiesta era relativa a presunte irregolarità nella gestione degli appalti e nelle procedure di assegnazione di alcuni lavori, in particolare per l’adeguamento degli impianti di elevazione dell’ospedale «Pesenti Fenaroli» di Alzano.

I due funzionari finiti nel mirino della Procura sono Carlo Alberto Colombo, 40 anni di Paderno d’Adda, e Massimo Puricelli, 57 anni di Brivio: a loro veniva contestato in particolare, nelle rispettive funzioni di responsabile del procedimento e di responsabile dell’unità di risorse tecniche, edilizia e manutenzione, di aver il primo stabilito dei termini per la partecipazione alla gara d’appalto estremamente ristretti, mentre per il secondo di aver individuato cinque ditte da invitare alla procedura trascurando - secondo quanto contestato - che solo una di esse ne aveva i requisiti. Il tutto, secondo il castello accusatorio, per pilotare la scelta del vincitore.

A giudizio ieri sono stati mandati anche tre imprenditori: si tratta di Domenico ed Erika Panseri, padre e figlia di 64 e 39 anni di Bonate Sopra e Mapello, per la ditta Panseri Ascensori, e di Bruno Mariani, 63 anni di Capralba, per la ditta Tre.Vi.Lift srl. A loro viene addebitato di aver presentato offerte concordate, in modo da far vincere l’appalto alla Panseri, ditta che già operava nell’ospedale. Se ne riparlerà il 29 aprile 2015.

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