Cronaca / Bergamo Città
Giovedì 10 Settembre 2015
Animali alla Trucca, il Comune rassicura:
oche, anatre, pesci e conigli stanno bene
Palazzo Frizzoni rassicura sulla salute degli animali che vivono al Parco della Trucca. Dopo le segnalazioni (via Facebook) dell’ex presidente di Circoscrizione Giuseppe Epis (accompagnata da foto con oche dal becco rotto e dall’ala piegata) e l’ordine del giorno firmato dai due consiglieri della Lega Alberto Ribolla e Luisa Pecce, si spiega infatti che oche, anatre, pesci e conigli godono di ottima salute.
I consiglieri del Carroccio chiedono «un piano di tutela e di salvaguardia degli animali che consenta di monitorare il numero e lo stato di salute e affinché si strutturino le pratiche migliori per il loro mantenimento».
Sono gli uffici del Comune a fare un resoconto sullo stato di salute degli animali presenti alla Trucca. A partire dalle oche: «Sono state assalite dai cani lasciati liberi dai proprietari, circa un paio di anni fa e godono da allora ottima salute - spiegano da Palafrizzoni -. Una è stata ferita al becco, l’altra all’ala, entrambe operate in clinica specializzata e reintrodotte in salute».
In quanto alle anatre selvatiche, «vanno e vengono con le loro rotte di migrazione». In quanto ai cigni, «si riproducono ed annualmente i piccoli, una volta cresciuti, vengono consegnati alla Provincia che pensa alla reintroduzione in natura» spiegano i tecnici del Comune. I pesci, principalmente carpe e cavedani in arrivo dalla roggia Serio, «sono perfettamente naturalizzati e nutriti da nonni e bambini».
Anche per i conigli non ci sono problemi, «godono di ottima salute e recentemente il Garante degli animali se ne è occupato per la cattura di una nidiata nei giardini della scuola Amedeo di Savoia». Il Comune fa anche sapere che gli animali sono assistiti da due cliniche veterinarie locali specializzate.
Novità invece al Parco Suardi dove (dopo la pulizia e disinfestazione del recinto) sono tornati gli animali: quattro germani reali e un’oca del Nilo. Ecco il link della pagina Facebook di Giuseppe Epis.
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