Cronaca / Bergamo Città
Martedì 16 Giugno 2015
Aneurismi: fondi per le cure a Bergamo
in ricordo di Luca, morto a 21 anni
Saranno destinati a potenziare la dotazione tecnologica a disposizione dell’équipe della Neuroradiologia dell’Ospedale Papa Giovanni XXIII che cura gli aneurismi cerebrali i fondi raccolti dall’Associazione Amici Alfisti Biuke, fondata nel 2011 in ricordo di Luca Miraglia, detto Biuke, morto improvvisamente a 21 anni a causa di questa malattia, il 13 giugno di 4 anni fa.
I fondi sono stati raccolti con la vendita di un calendario interamente dedicato ad Alfa Romeo storiche e d’epoca, grande passione del giovane Luca, meccanico con il pallino per la casa del Biscione. Il calendario si compone di 12 Alfa Romeo immortalate dal fotografo Michele Ulisse in location suggestive della città di Varese, in cui la famiglia vive.
«Avevamo promesso a nostro figlio di portare avanti la sua grande passione per le auto e dopo la sua scomparsa abbiamo continuato a frequentare il gruppo Alfisti che Luca aveva fondato – hanno spiegato la mamma e il papà di Luca, Daniela Regis e Luciano Miraglia –. Volevamo anche aiutare i ragazzi nella stessa situazione di Luca, nella speranza di poter contribuire a dare loro le migliori cure possibili per sopravvivere a una malattia terribile, subdola e silenziosa. Da qui l’idea di realizzare il calendario, che abbiamo distribuito in 400 copie in tutto il mondo, e di devolvere il ricavato a una struttura ospedaliera che potesse utilizzarlo per migliorare la diagnosi e la cura».
L’aneurisma cerebrale è una dilatazione patologica di un segmento di arteria del cervello, che probabilmente si sviluppa sui punti deboli della parete arteriosa e che non dà sintomi fino alla rottura. È possibile accorgersi della loro presenza casualmente, in occasione di esami specialistici che vengono eseguiti per altre problematiche o in seguito a un incidente. Una volta riconosciuto l’aneurisma è fondamentale capire se è opportuno procedere con un intervento chirurgico, volto a escludere l’aneurisma dalla circolazione sanguinea o a provocarne la trombosi per scongiurare il rischio di rottura.
«Gli aneurismi cerebrali sono molto diffusi nella popolazione, ma nella maggioranza dei casi non danno problemi ai soggetti interessati – ha spiegato Giuseppe Bonaldi, direttore della Neuroradiologia e del Dipartimento di Diagnostica per immagini dell’Ospedale Papa Giovanni XXIII -. Anche quando vengono diagnosticati, solitamente casualmente, non è detto che si debba intervenire. Dobbiamo valutare se il rischio di convivere con l’aneurisma è superiore a quello operatorio. Grazie a questa donazione lavoreremo per fare un po’ di chiarezza sulla questione, molto dibattuta nella comunità scientifica internazionale».
All’Ospedale Papa Giovanni XXIII si interviene ogni volta che il caso lo consente con tecniche endovascolari e mininvasive, come l’embolizzazione, che consiste nel chiudere la sacca aneurismatica - che si raggiunge con un piccolo catetere partendo dall’arteria femorale della gamba -, riempiendola con delle spirali di platino che impediscono al sangue di entrare.
Nella foto in alto, da sinistra Luciano Miraglia, Daniela Regis, Carlo Nicora e Giuseppe Bonaldi con il calendario.
© RIPRODUZIONE RISERVATA