«È stato un incidente, la bambina è caduta mentre io e la mia ex convivente ce la stavamo strappando dalle mani». Si è giustificato così, ieri mattina davanti al gip di Brescia Francesca Morelli, Amedeo Tanghetti, il trentasettenne accusato di aver scagliato contro un muro, domenica pomeriggio durante un litigio con l’ex convivente di Seriate, la propria figlioletta di otto mesi.
Il gip Francesca Morelli oggi non ha convalidato il fermo, ma ha disposto la custodia cautelare in carcere perché a suo parere l’uomo avrebbe agito con tale forza da mostrare l’assenza di «freni inibitori». Il trentasettenne, nullafacente e nativo della Valtrompia (Brescia), resterà quindi in cella in attesa del processo.
Durante l’interrogatorio l’uomo ha dichiarato che si è trattato di un incidente e che il suo non è stato un gesto volontario. Secondo il gip, però, l’uomo non avrebbe problemi di natura psicologica.
Intanto la figlia del trentasettenne e dell’ex convivente, 33 anni di Seriate, si trova ancora ricoverata in prognosi riservata all’ospedale Civile di Brescia: le sue condizioni sono stabili, ma ancora molto gravi. La coppia aveva vissuto per oltre sette mesi in un appartamento di Albano. Il rapporto tra i due si era poi logorato, fino alla rottura alla fine di marzo, quando la trentatreenne si era trasferita con la bambina in un appartamento di Seriate, suo paese d’origine. Una decisione che il padre della bambina non avrebbe accettato. Per questo domenica pomeriggio aveva invitato l’ex convivente a Brozzo di Marcheno, in Valtrompia, per visitare un appartamento dove, secondo le intenzioni di lui, la famiglia si sarebbe dovuta ricongiungere.
Al rifiuto dell’ex convivente, l’uomo sarebbe andato in escandescenza e, quando la donna è scesa in una trattoria a chiedere aiuto, l’uomo avrebbe strappato la piccola dalle mani della donna, scagliandola con violenza contro un muro a cinque metri di distanza. Fuggito, dopo tre ore era stato stato rintracciato dai carabinieri e arrestato.
(07/04/2004)
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