Anche l’Adda in difficoltà: da domani meno acqua per irrigare i campi

La possibilità di prelievo si riduce al 90%: da lunedì prossimo altra riduzione fino al 50%. Il fiume riceve meno acqua dal lago di Como che lo alimenta. Sempre più forte il rischio di morie di pesci: una mappa tracciata dalla Provincia. Intanto si contano anche i danni ad agricoltura e allevamenti, quantificati in 35 milioni di euro

Dopo il Po, laghi e fiumi lombardi, anche l’Adda comincia a dare segni di difficoltà. Da domani la possibilità di prelevare acqua per irrigare i campi arsi dalla siccità si riduce al 90%, per arrivare addirittura al 50% da lunedì prossimo. Finora, il fiume aveva potuto rilasciare consistenti quantità di acqua, essendo alimentato dal lago di Como, la cui portata si è adesso ridotta. La decisione di limitare i prelievi d’acqua dall’Adda è stata presa stamane dal Consorzio dell’Adda, a Milano, durante un vertice a cui hanno partecipato anche rappresentanti del Consorzio di Bonifica bergamaschi e del parco Adda.

Da parte sua l’Amministrazione provinciale di Bergamo ha comunicato oggi una stima dei danni provocati dalla siccità, all’agricoltura e agli allevamenti: si tratta di danni per 35 milioni di euro equamente ripartiti tra i due comparti. Intanto l’ittiofauna di laghi e fiumi è sempre più a rischio. Prova ne è la moria di pesci nel fiume Serio ormai ridotto a pozzanghere. Sempre la Provincia ha tracciato una mappa del rischio per la fauna ittica: il problema interessa - come detto - in modo particolare il fiume Serio (da Seriate fino alla bassa pianura), il Cherio (dalla zona di Spinone e Borgo di Terzo scendendo) e, in misura minore, il basso corso del Brembo (a partire dal ponte di Briolo).

Mentre il Serio non è nuovo a questo tipo di situazione, è proprio il Brembo a destare preoccupazioni. I pesci a rischio sono soprattutto i ciprinidi, sanguineròle, scardole, vaironi, scazzoni, barbi, tutti pesci di pianura abituati a vivere in acque calme. Polizia provinciale e associazioni di pescatori sono scesi in campo: recuperano i pesci ancora vivi e li trasportano più a nord, dove c’è un habitat ideale e la portata d’acqua garantisce la sopravvivenza. Se entro 48 o al massimo 72 ore non si avranno precipitazioni, anche le ultime pozze prosciugheranno e la situazione si aggraverà.

(15/07/2003)

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