Cronaca / Hinterland
Mercoledì 14 Dicembre 2011
Anarchici contro Mediaworld
Bloccata una busta con proiettili
Una lettera di minacce accompagnata da due proiettili calibro 9. E una firma in calce che, in questi giorni di ordigni spediti per corrispondenza, sta inquietando i destinatari di pacchi postali di mezza Europa: Fai, Federazione anarchica informale.
Una lettera di minacce accompagnata da due proiettili calibro 9. E una firma in calce che, in questi giorni di ordigni spediti per corrispondenza, sta inquietando i destinatari di pacchi postali di mezza Europa: Fai, Federazione anarchica informale.
La busta sarebbe dovuta arrivare alla sede della Mediamarket, in via Lega Lombarda a Curno (vicino all'Uci Cinemas), e precisamente all'amministratore delegato della società cui fa capo Mediaworld, Pierluigi Bernasconi. Ma il plico è stato intercettato durante lo smistamento al centro meccanizzato postale di Peschiera Borromeo (Milano) e consegnato ai carabinieri del Ris di Parma.
La busta destinata alla Mediamarket non conteneva esplosivo: non era dunque pericolosa, aveva una natura prettamente minatoria. Come la lettera con cui venivano accompagnati i proiettili. Nella missiva si leggono frasi contro «gli speculatori, le sanguisughe e gli affiliati dei grossi gruppi bancari tedeschi», vergate da chi è pronto ad assicurare che «è giunto il momento di agire». «Colpiremo, colpiremo duro», annunciano gli autori dello scritto. Che, secondo alcune indiscrezioni, conterrebbe minacce dirette anche contro Pierluigi Bernasconi.
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