«Amici di Santina» per il Brasile
Storia d’amore e di solidarietà
Trasformare il dolore in impegno e solidarietà. E’ il fine dell’Associazione Onlus Amici di Santina Zucchinelli. La Onlus si è già distinta in speciali progetti di aiuto umanitario. L’ultimo in Brasile, nella favela di Novos Alagados a Salvador de Bahia.
Trasformare il dolore in impegno e solidarietà. E’ il fine dell’Associazione Onlus Amici di Santina Zucchinelli fondata da monsignor Luigi Ginami di Bergamo Alta in servizio presso la Segreteria di Stato della Santa Sede.
La Onlus si è già distinta in speciali progetti di aiuto umanitario. Anzitutto il finanziamento di borse di studio per la formazione di cardiochirurghi e cardioanestesisti stranieri presso gli Ospedali Riuniti di Bergamo, affinché possano poi tornare ben preparati al proprio paese d’origine, quindi borse di studio per giovani figli di immigrati, progetti di aiuto per la salute degli immigrati e attenzione alle malattie psichiatriche.
A questi programmi si sono aggiunti altri interventi come il restauro della facciata dell’esarcato cattolico armeno a Gerusalemme, la ristrutturazione di un dispensario a Watamu in Kenya, il contributo per una laurea in diritto canonico. In particolare si sta da tempo attuando un protocollo sperimentale per le adozioni a distanza, che si differenzi dalle altre pratiche piu’ diffuse.
L’Associazione ha individuato per questo un’area precisa di intervento, la favela di Novos Alagados, a Salvador De Bahia. Sono stati scelti dieci tra i casi di un certo significato per le gravi situazioni in cui versano i bambini. Dieci storie di sofferenza e di dolore che la Onlus desidera condividere con le famiglie, nella speranza di poter fare del bene a questi bambini. Il programma di adozione non lascia soli i genitori adottivi, ma si propone di creare un rapporto significativo anche con quattro persone della ONLUS che in modo sistematico, ogni tre mesi,potranno interagire con la famiglia adottiva.. Paola è stata la prima signora che ha deciso di adottare a distanza Adriana e lo ha fatto per singolare coincidenza nel giorno della festa della Mamma, l’11 maggio 2014.
Una storia viva di solidarietà, inestinguibile e inesauribile. Una storia tremendamente attuale, che non dimentica gli ultimi , anzi. Perche’ la vita di Santina, -dice il figlio Luigi, - ha insegnato ad amare soprattutto “gli scarti”. E mentre il mondo viene trascinato dal clamore e dalle luci di un Mondiale di Calcio , non si dimentica chi invece si trascina ai margini della vita nelle favelas brasiliane, dove da poco e’ stata inaugurata una cucina, per aiutare le mamme povere dell’Associazione Kilombo De Kioio, alla periferia di Salvador De Bahia. Un locale adibito a cucina dove le mamme possono lavorare in modo tale da rendersi autonome nel loro sviluppo. Il tutto in linea con l’idea che il vero aiuto allo sviluppo consiste nel diffondere conoscenza e valorizzare le risorse umane. “Se mi dai un pesce mangerò un giorno, se mi insegni a pescare non avrò più fame”.
La realizzazione della cucina ha richiesto una spesa complessiva di 20.000 Euro, suddivisa in 4 contributi da 5000 euro. Nella cucina queste mamme possono confezionare alimenti come pane, dolci, torte e ricevere richieste di catering per matrimoni, compleanni, feste, ecc. Con queste attività le mamme possono mantenere le loro famiglie. È un’ottima opportunità per loro. Quando queste mamme sono al lavoro nella cucina, i loro bambini sono nel doposcuola del KILOMBO. Cresce sempre di più il numero dei sostenitori della onlus e questa storia di amore e solidarietà ora è diventata anche un libro («Dio asciugherà ogni lacrima», ed. Marna), storia di una mamma coraggiosa e del figlio prete, che ne ha raccolto la testimonianza.
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