Cronaca / Bergamo Città
Lunedì 05 Ottobre 2015
Alluvione in Costa Azzurra: mix di correnti
In Europa un clima sempre più estremo
Le piogge violente che hanno provocato l’alluvione nella Costa Azzurra, e 17 morti con centinaia di sfollati, sono state prodotte da un mix di correnti.
L’aria fredda della perturbazione proveniente dall’Atlantico è entrata nel Mediterraneo, richiamando da Sud masse di aria calda. Sul tratto di mare in corrispondenza delle coste francesi meridionali si è formata così una «miscela esplosiva», nella quale l’aria fredda arrivata dall’Atlantico ha attirato quella calda in un vortice di bassa pressione che ha prodotto nubifragi.
«All’inizio dell’autunno le perturbazioni atlantiche cominciano ad entrare nel Mediterraneo, un mare piuttosto caldo e che durante l’estate ha accumulato molta energia», spiega il meteorologo Andrea Giuliacci, del Centro Epson Meteo. La situazione è analoga a quella che nei giorni scorsi ha provocato l’alluvione in Sardegna. «In entrambi i casi - rileva - l’aria fredda dell’Atlantico ha raccolto una grande quantità di energia e umidità», effetto dell’estate eccezionalmente calda appena trascorsa.
Tuttavia, secondo l’esperto, se fino a circa 30 anni fa situazioni del genere erano piuttosto rare, recentemente stanno diventano frequenti. «Il Mediterraneo - osserva - è decisamente più caldo di quanto non lo fosse 20 o 30 anni fa, ed oggi è un significativo serbatoio di energia cui attingono le perturbazioni in ingresso».
Anche in passato si sono verificate alluvioni improvvise, che nell’arco di poco tempo hanno concentrato piogge torrenziali, «ma eventi come questi fino a qualche decennio fa erano rari, eccezionali. Purtroppo adesso stanno diventando la norma e si ripetono con frequenza elevata: in ogni stagione si verificano alluvioni e improvvise inondazioni».
In realtà «la quantità di pioggia che cade non è cambiata molto dal 1880 ad oggi, ma i giorni piovosi si sono ridotti del 12% circa e questo vuol dire che le piogge sono più concentrate e violente».
È un fenomeno generale, che riguarda l’Italia come molti altri Paesi, e che secondo Giuliacci è dovuto ai cambiamenti climatici in corso. «È un aspetto analogo a quello che in Europa sta rendendo il clima più estremo», con inverni dai picchi molto rigidi ed estati con ondate di calore più intense e durature. Il risultato, osserva l’esperto, «è un saliscendi di estremi, in estate come in inverno, che comporta sbalzi incredibili».
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