Alla Manina per ricordare Merelli
L’abbraccio è la «Rosa dei venti»

Erano diverse decine gli escursionisti che domenica mattina 23 novembre hanno raggiunto il passo della Manina per ricordare Mario Merelli.

L’inaugurazione della «Rosa dei venti» in suo ricordo era in programma domenica 16, ma le sfavorevoli previsioni meteo avevano spinto gli organizzatori del Cai di Ardesio a posticipare l’evento. Questa volta, invece, è andato tutto per il verso giusto, complice anche una marcata inversione termica che consentiva di stare in quota, ai 1.800 metri del passo della Manina, in tutta tranquillità.

La sottosezione Cai di Ardesio, cui Merelli era iscritto, da tempo aveva infatti deciso di posizionare una piastra in acciaio, con l’indicazione di tutte le cime circostanti, sulle montagne di Valbondione. Ed è stato scelto il valico di collegamento con la Valle di Scalve, sopra Lizzola, paese natale di Mario. Qui la vista spazia a 360 gradi, dal Diavolo di Tenda al pizzo Coca, dal Recastello alla Presolana. E poi, come dicono orgogliosi molti abitanti di Lizzola, «la Manina è uno di quei pochi posti dove trovi gente in qualsiasi periodo dell’anno».

«Abbiamo scelto questo luogo - ha commentato Gianpietro Ongaro del Cai di Ardesio - perché la Manina e Lizzola erano la casa di Mario». Molto contento dell’enorme affluenza anche Dino Merelli, fratello di Mario. «Penso che Mario abbia dato tanto a ognuno di noi, come dimostra la vostra massiccia presenza. Ora noi stiamo ritornandogli un poco di quanto lui ci aveva regalato».

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