Alitalia, l’allarme del ministro Lupi
«O Etihad o l’azienda non esiste più»

L’accordo fra Alitalia ed Etihad va fatto entro la fine della prossima settimana. Visti i 569 milioni di perdite del bilancio 2013 non c’è un minuto in più da perdere». Dell’attuale board fa parte anche Percassi con il 3,9% delle quote societarie.

«L’accordo fra Alitalia ed Etihad va fatto entro la fine della prossima settimana. Visti i 569 milioni di perdite del bilancio 2013 non c’è un minuto in più da perdere». Il ministro dei trasporti Maurizio Lupi avverte: «Non c’è un piano B. Se salta questa intesa, salta la possibilità di salvezza e di sviluppo e si va verso il baratro. L’azienda rischia di non esserci più».

«Continuo a credere che l’accordo debba essere fatto e sono convinto che se tutti si assumeranno le proprie responsabilità sarà fatto», dice Lupi. «Etihad non ha dettato ultimatum perché le condizioni stabilite e gli accordi presi sono chiarissimi, non c’è altro da aggiungere».

«La questione non riguarda ormai solo Alitalia - sottolinea Lupi - ma l’Italia intera, la sua credibilità, la sua capacità di attrarre investimenti dall’estero. È importante firmare entro la fine del mese perché poi ci saranno altri passaggi da compiere. L’iter è lungo e le perdite di bilancio ci dicono che non c’è più tempo da perdere». Dell’attuale assetto di Alitalia fa parte anche l’imprenditore bergamasco Antonio Percassi (tramite Odissea) con il 3,9% : quota che ne fa il settimo azionista.

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