Albino, Centro Honegger:
in Regione prove d'intesa

La patata bollente ora è in mano alla Regione. Da una parte il «Centro Honegger» - in fase di costruzione - che chiede l'unione di due licenze commerciali «food» di 1.250 metri quadri l'una, «condizione per continuare il cantiere», con l'impegno ad assumere subito 40 lavoratori di Albino. Dall'altra, a nemmeno 200 metri di distanza, la proposta del gruppo Lombardini-Zambaiti, nell'ambito del «contratto di recupero produttivo del cotonificio Honegger», già passata nelle Giunte di Albino e Nembro.

Il progetto prevede 13.500 metri quadri di vendita: 8.500 su Nembro (per una grande struttura alimentare) e 5 mila su Albino, con i vincoli posti dal Comune «della vendita esclusiva di prodotti della filiera tessile e dell'assunzione di qualcosa di più che i 150 lavoratori in esubero al cotonificio».

Ieri al Pirellone c'è stato un incontro tra i tecnici comunali e i funzionari regionali sulla prima questione. La Regione - chiamata in causa dallo stesso sindaco di Albino, Pier Giacomo Rizzi (Lega), tramite un ordine del giorno passato il 13 febbraio in Consiglio comunale, per avere un parere sulla variante - avrebbe giudicato «tutti assentibili» i punti contenuti nel documento presentato.

«I funzionari regionali - annuncia Nicola Calzaferri della società "Albino Prima", titolare dell'operazione polifunzionale (complesso residenziale, albergo, cinema multisala, centro fitness, galleria di 40 negozi e supermercato) da 80 milioni di euro su un'area di 26 mila metri quadri - non hanno posto alcuna obiezione. L'unica condizione è l'accordo tra le parti coinvolte, che ormai è stato raggiunto. Il Comune, entro 2-3 giorni dovrà inviare i dati tecnici alla Regione, che si è impegnata a convocare d'urgenza la segreteria tecnica per il via libera».

Più cauto il sindaco Rizzi: «Non ho ancora avuto la relazione dei tecnici. E aspetto il verbale della segreteria tecnica della Regione, unica condizione per riscrivere la convenzione e convocare il collegio di vigilanza composto da me e dall'assessore regionale competente. Se la Regione è d'accordo all'unione delle licenze non ho nulla in contrario, ma deve tener conto, in maniera responsabile, dell'altro progetto che sta venendo avanti a nemmeno 200 metri di distanza. Anche su quello abbiamo chiesto chiarezza».

In attesa del parere regionale, una bozza di nuova convenzione c'è. Le richieste dell'«Albino Prima», oltre alla proroga del termine di completamento del Piano integrato d'intervento (dall'aprile 2009 all'aprile 2014) e all'innalzamento delle residenze da 5 a 7 piani e della parte ricettivo-alberghiera da 4 a 6 (senza aumenti di cubatura), riguardano proprio l'accorpamento delle due licenze di 1.248 e 1.223 metri quadri, originariamente distinte.

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