Cronaca
Mercoledì 08 Ottobre 2003
Aiuti ai rifugiati: Bergamo va in prima linea
Aiuti ai rifugiati: Bergamo va in prima lineaIl progetto si chiama Integra (la denominazione sta per integrazione di richiedenti asilo) e consentirà all’Amministrazione comunale di trovare occasioni di formazione professionale e di inserimento lavorativo e alloggiativo per almeno quaranta persone rom kosovare
Bergamo in prima fila per aiutare i rifugiati. E, con un progetto che vede la città all’avanguardia nell’inserimento degli asilanti, si fa un passo avanti verso la chiusura definitiva del campo profughi in via Rovelli 160, che ospita ancora 70 rom kosovari, scampati alle persecuzioni di albanesi e serbi: gran parte degli ospiti dell’ex macello, infatti, hanno presentato domanda per l’asilo politico o hanno un permesso per motivi umanitari.
Il progetto si chiama Integra (la denominazione sta per integrazione di richiedenti asilo) e consentirà all’Amministrazione comunale di trovare occasioni di formazione professionale e di inserimento lavorativo e alloggiativo per almeno quaranta persone rom kosovare attualmente nel campo di via Rovelli: il tutto, visto che il progetto ha preso il via meno di un mese fa, entro la fine del 2004.
Per quanto riguarda l’iniziativa nazionale, il progetto è sottoscritto dall’Unhcr (Alto Commissariato delle Nazioni unite per i rifugiati), dall’Anci (Associazione nazionale comuni d’Italia), dal Censis, dalla Caritas, dalla Cna (Confederazione nazionale artigianato) all’Api (Associazione piccole industrie), i sindacati, fino all’Arci; a livello locale, oltre alle rappresentanze degli enti citati, i partner dell’amministrazione comunale vanno dalla Provincia all’Unione industriali fino a Casa Amica e al Sunia. Nel dettaglio, il «piano» per aiutare i rifugiati politici si articola su tre segmenti: quello della formazione professionale, con borse di studio e stage, l’inserimento nel mondo del lavoro e il recupero di case, alloggi e appartamenti per i nuclei familiari che hanno presentato domanda d’asilo e non hanno ancora un tetto.
«Stiamo lavorando per la creazione dei diversi tavoli di lavoro che permettano l’attuazione rapida del progetto - spiega Massimo Boffelli, responsabile del Servizio migrazioni per il Comune di Bergamo - . E sono già pronte diverse linee guida: beneficeranno di questo progetto di integrazione non più di 50 persone, di questi una quarantina saranno gli ospiti del campo rom kosovaro, che abbiano lo status o di rifugiati e asilanti o con permesso per motivi umanitari. Gli altri posti verranno riservati a persone che hanno già presentato una richiesta di asilo politico o sono rifugiati, ma che vivono sul territorio comunale o provinciale da almeno un anno».
(08/10/2003)
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