Cronaca
Domenica 19 Aprile 2009
Aido, Bergamo è leader lombarda:
a fine 2008 gli iscritti sono 59.769
L’Aido di Bergamo conferma il suo ottimo stato di salute visti i 59.769 iscritti registrati a fine 2008. Rispetto all’anno precedente (59.448 iscritti) la crescita è di 321 unità, ma in realtà - al netto dei movimenti anagrafici - sono ben 1.547 le nuove iscrizioni, il numero più alto a livello regionale, prima di Brescia (1.210) e Monza Brianza (817). In Lombardia Bergamo precede Brescia (43.416 iscritti: i cugini hanno però 200 mila abitanti in più) e pluricomunale Milano (37.102). Il rapporto tra il numero di iscritti e gli abitanti della bergamasca è del 5,72%.
Sono i dati, molto positivi, emersi durante l’assemblea dell’Aido provinciale svoltasi venerdì alla Casa del Giovane, la prima senza la presidenza di Leonida Pozzi (durata vent’anni), dimessosi l’estate scorsa per assumere l’incarico a livello regionale. L’attuale presidente Leonio Callioni, nel leggere davanti ai soci la relazione scritta insieme ai presenti Pozzi, Mariangelo Cossolini (coordinatore provinciale ai prelievi e ai trapianti d’organi) e Roberto Marozzi (vice presidente vicario e responsabile settore scuola Aido Bergamo), ha sottolineato che «durante la presidenza Pozzi gli iscritti sono passati dai 28 mila circa ai quasi 60.000 attuali. Risultati eccezionali in termini sia numerici che di qualità delle attività svolte. Pozzi, anche nel ruolo di presidente regionale, rimane nella squadra di Bergamo più operativo e dinamico che mai».
Al suo fianco Pozzi annuisce, prima di ritirare una targa e un applauso pieno di riconoscenza. «Dopo un 2008 molto difficile per le donazioni in tutta Italia – dice Pozzi – i dati relativi ai primi mesi di quest’anno fanno ben sperare». «Durante l’intero 2008 – osserva Cossolini – si sono potute utilizzare solo 16 donazioni, visti i molti casi di “non idoneità” degli organi (37%: la percentuale più alta in assoluto in Italia). Ma questi primi mesi promettono molto bene visto che sono già dodici i casi di donazione utilizzati».
Durante l’assemblea è intervenuto monsignor Francesco Beschi, vescovo di Bergamo. «Durante gli anni a Brescia – ha detto – ho visto crescere la vostra realtà, alla quale anche i miei familiari sono iscritti, un patrimonio della nostra Nazione che attraversa la coscienza di tutti gli uomini. Alimentate la cultura della donazione, un donare che non riguarda però “cose” ma organi di una persona, quindi la vita stessa. Vi incoraggio ad andare avanti nell’opera di diffondere la cultura della donazione – ha concluso il vescovo –: per quanto ne sono capace anche io farò altrettanto».
All’assemblea sono intervenuti anche il presidente della Provincia, Valerio Bettoni, il sindaco di Bergamo, Roberto Bruni, l’assessore cittadino alle politiche sociali, Elena Carnevali, e il presidente commissione regionale Sanità, Pietro Macconi.
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