Ahi, casa tartassata a Bergamo
Con la Tasi si paga molto di più

Molto più che un dubbio, ormai una certezza. Grazie alla Tasi, la tassa che grava sul possesso dei fabbricati, compresa l’abitazione principale, ci saranno nuovi contribuenti chiamati a pagare l’odioso balzello, mentre chi già pagava la vecchia Imu dovrà sostenere una spesa maggiore.

A pochi giorni dal 16 dicembre, scadenza prevista per il pagamento dei saldi di Tasi e Imu, i dati elaborati dal Caf Acli per Il Sole 24 Ore parlano chiaro: a Bergamo +72% per l’abitazione principale, +142% per l’abitazione in affitto, +97% per i capannoni e +145% per i negozi.

Non serve a consolare il contribuente nemmeno il vecchio detto «mal comune, mezzo gaudio»: per le altre province lombarde, infatti, gli aumenti vanno dal 18% di Brescia al 20% di Lecco. Certo Il Sole 24 Ore registra anche un+324% per Mantova, ma se si vanno a guardare le cifre relative a Imu 2012 e Tasi 2014, si scopre che la prima era in media di 58 euro, contro i 152 di Bergamo, mentre la seconda è di 246 euro, 261 a Bergamo.

Siamo un po’ più nella media lombarda, e nazionale, per le abitazioni in affitto e per i negozi, mentre per i capannoni conquistiamo ancora il record di città con una tassazione tra le più alte. «Sono dati devastanti, più che allarmanti - dichiara Luciano Patelli, presidente Fimaa -. Praticamente le transazioni per negozi e capannoni sono pari a zero. E poi ci domandiamo perché le aziende straniere non investono sul nostro territorio».

Parlando di abitazione principale dunque i numeri definitivi confermano i timori che erano emersi fin dall’inizio guardando le regole: «Il gioco sta nelle detrazioni - spiega Antonello Pagani, direttore di Appe-Confedilizia Bergamo -, infatti se si guardano le due aliquote sembrerebbero diminuire perché nel 2012 l’Imu era al 4 per mille, mentre adesso la Tasi è al 3,2. Di fatto però, in generale, i cittadini pagheranno di più perché le detrazioni fisse sono passate da 200 euro a 60 euro, e ci sarà anche chi adesso dovrà pagare la Tasi mentre prima, proprio in virtù delle detrazioni, non pagava l’Imu».

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