Cronaca / Bergamo Città
Sabato 13 Dicembre 2014
«Affittopoli» nelle case comunali
Undici indagati saranno processati
Una condanna con rito abbreviato (solo per una parte delle accuse), due richieste di messa alla prova, due posizioni sparite - causa prescrizione - dall’inchiesta e undici rinvii a giudizio: questo l’esito venerdì mattina 12 dicembre dell’udienza preliminare sul caso Affittopoli.
La sentenza è arrivata dopo la testimonianza, chiesta dal giudice Bianca Maria Bianchi per chiarire meglio proprio la posizione dell’unica indagata che aveva fatto richiesta di rito abbreviato, di una dipendente comunale: doveva riferire su come fosse stato possibile il passaggio dal fondo della graduatoria fino all’assegnazione di un alloggio a Pietruska Persico (tra l’altro dipendente del Comune), accusata di falso e truffa per aver ottenuto un alloggio omettendo di indicare la presenza della madre nello stato famiglia.
La risposta della testimone è stata risolutiva per portare all’assoluzione dall’accusa di truffa della donna: il «salto» di posizione era stato infatti causato da una revisione delle graduatorie che aveva portato all’eliminazione di parecchie decine di posizioni (se non centinaia) causa irregolarità nella domanda presentata, e l’omissione del dato non avrebbe fatto differenza. Di qui la decisione del gup di condannare solo per falso ideologico a tre mesi di reclusione, con pena sospesa.
Non luogo a procedere invece per Anna Mariani madre di Sonia Rigoletto, principale indagata e all’epoca dirigente dell’Ufficio Alloggi, e per Annette Alfieri, figlia di Antonietta Piccolo, altra dipendente comunale: il reato contestato a entrambe, il falso ideologico, è infatti prescritto, ed entrambe escono così dal processo. Tutti gli altri indagati hanno invece deciso di chiarire a dibattimento con le testimonianze e i documenti le loro rispettive posizioni: il giudice ha fissato la data del 4 marzo 2015 davanti al Collegio del Tribunale di Bergamo per l’udienza di smistamento.
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