Tirare la fine del mese diventa opera ardua per un numero sempre maggiore di persone. E tirare la fine del mese significa anche pagare l'affitto. Non tutti ce la fanno: lo dimostra il numero di procedure di sfratto che arriva al tribunale di Bergamo, ma anche quello in crescita delle richieste di aiuto ai servizi sociali del Comune, agli sportelli dei sindacati, all'Aler.
Crescono gli sfratti
Una situazione difficile, che anche a Bergamo si fa sentire. Partiamo dai numeri del tribunale: nel primo trimestre 2008 le procedure di sfratto giunte a palazzo di giustizia erano state 120. Quest'anno, da gennaio a marzo, siamo già a quota 204: significa 84 casi in più. I sindacati confermano il problema. Roberto Bertola, segretario generale del Sicet-Cisl di Bergamo, snocciola alcuni dati: «Fra Bergamo e provincia sono circa 4.800 le domande fatte dai cittadini residenti per ottenere una casa popolare». Questo perché pagare un affitto sul libero mercato è spesso proibitivo, se il lavoro non c'è o diminuisce: «Almeno seimila persone che abitano in case private con regolare contratto d'affitto - prosegue Bertola - hanno chiesto al loro Comune un contributo economico per riuscire a pagare l'affitto al proprietario. In totale, fra Bergamo e provincia, gli sfratti sono stati 1.305. Ben 1.012 per morosità, 93 per finita locazione». Anche dal Sunia-Cgil di Bergamo sottolineano la crescente difficoltà: «Sono in aumento i casi di sfratto - dice la responsabile, Patrizia Zambelli - e i problemi gravano soprattutto sulle fasce deboli della popolazione, quelle che non hanno casa di proprietà o che si sono legate a un mutuo che ora faticano a rispettare». Quindi, considerando che in Italia sarebbero un milione le famiglie in difficoltà a causa dell'affitto, arriva l'appello al governo affinché ascolti la richiesta giunta dalla conferenza unitaria dei sindacati inquilini nazionali: «Servono misure immediate - aggiunge Bertola -, i 550 milioni di euro fermi dal 2007 devono essere dati a Regioni, Comuni e Aler subito, per rendere immediatamente disponibili 12 mila alloggi pubblici».
In coda per l'alloggio
All'Ufficio alloggi del Comune di Bergamo si rivolgono tutti coloro che risiedono in città e vogliono fare domanda per una casa popolare: domani sarà pubblicata la nuova graduatoria che comprende le domande 2008 e quelle inevase del 2007 e del 2006. «Le domande inserite nell'elenco provvisorio in totale sono 1.107 - spiega Sonia Rigoletto, responsabile dell'Unità operativa assegnazione alloggi e contributi per la casa - più una cinquantina che non erano corredate dalla giusta documentazione». Di queste, 587 sono le nuove domande del 2008, 376 del 2007 e le restanti rimanenze del 2006. Con la nuova legge, che impone per la richiesta 5 anni di residenza in Lombardia, è diminuito il numero di extracomunitari: «Lavoro in questo ufficio dal 1992 - prosegue Rigoletto -. All'inizio degli anni '90 gli stranieri erano il 4,5%, nel 2002 il 69%, ora siamo sul 35%. Ciò non significa che le difficoltà siano diminuite. Anzi, restano gli extracomunitari senza casa e aumentano anche gli italiani. C'è pure chi non può fare richiesta perché magari per un anno si è spostato fuori regione per lavorare e ora con la legge è escluso». Poi ci sono le emergenze nelle emergenze: il Comune dispone di abitazioni da destinare a casi particolarmente difficili: «Si tratta di privati già in graduatoria che versano in condizioni di particolare urgenza - spiegano dall'assessorato alle Politiche sociali -, magari hanno minori o disabili a carico. Una commissione ad hoc valuta a chi assegnare gli alloggi disponibili: nel 2008 abbiamo avuto 22 richieste, di cui accolte 14». Ma ci sono anche altre misure: l'assessorato guidato da Elena Carnevali ha predisposto uno speciale contributo per il pagamento della tariffa sui rifiuti. Nel 2007 sono stati erogati oltre 55 mila euro per 446 beneficiari (447 richieste), saliti a oltre 82 mila nel 2008 per 652 beneficiari (la totalità dei richiedenti). Poi c'è il contributo per l'assistenza economica (comprende il riscaldamento, gli assegni per gli anziani), con stanziamenti di 420 mila euro nel 2007 (499 beneficiari) e 456 mila nel 2008 (484 beneficiari).
Aler, cresce la morosità
Sul fronte Aler, il direttore Bruno Marzìa spiega che «nella Bergamasca i casi di sfratti dalle nostre strutture sono decisamente pochi. Questo perché l'atteggiamento è quello di procedere solo di fronte a casi particolari, magari con persone che vengono convocati per 3-4 anni di seguito senza dare risposta, oppure di fronte a inadempienze chiare delle regole». Ciò non toglie che la situazione sia difficile: «Abbiamo messo a disposizione 500 mila euro come contributo per il riscaldamento a fine 2008, destinato alle famiglie di fascia reddituale più bassa. Si andava da 150 a 300 euro, l'hanno ottenuto 2.200 nuclei familiari». Poi ci sono le convenzioni per il sostegno dell'affitto in collaborazione con i Comuni: «Il fondo di 80 mila euro è pronto, molti Comuni stanno partendo con le convenzioni. Sul capoluogo e sull'area di Dalmine c'è un po' di ritardo, ma si spera che le amministrazioni comunali risolvano il problema». A tutto si somma la nuova legge, con cui nel 2008 sono aumentati i canoni: «L'anno scorso c'è stato un incremento dell'1% della morosità: ci aspettavamo un dato molto più elevato. Sul 2009, però, i dati ancora non ci sono e le cose sono destinate a cambiare. Le difficoltà economiche generali, purtroppo, si sono molto accentuate».
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