Immigrati e casa: un tema con mille sfaccettature. Da un lato gli stranieri parlano di molti italiani che affittano appartamenti a prezzi esorbitanti e con contratti «capestro», dall’altra gli italiani lamentano di ritrovarsi in affitto case sovraffollate perché, una volta date in locazione, diventano il punto di ospitalità di parenti, amici, conoscenti o connazionali di chi ha stipulato il contratto. Parenti e amici spesso in Italia senza lavoro e senza permesso di soggiorno. E mentre a Verona la magistratura procede al sequestro cautelativo di appartamenti dati in affitto da italiani a stranieri non regolari, in base alle norme contro l’immigrazione clandestina, a Bergamo è in campo la Guardia di Finanza.Sondaggio a tappetoQuello delle Fiamme Gialle è stato un sondaggio, con controlli campione (e relative sanzioni in caso di irregolarità), nella zona più «calda», perché ad alto tasso di immigrazione, di tutta la città: via Quarenghi. E ora, dopo i primi risultati, puntano a estendere l’indagine in altri quartieri. Risultati che, evidenzia il tenente Francesco Falso, della Compagnia di Bergamo, indica che non sono poche le situazioni non in regola. Mentre sfugge a ogni possibilità di controllo il fenomeno del subaffitto (spesso sono gli stessi immigrati che hanno sottoscritto il contratto, in regola e con permesso di soggiorno, a dare in nuova locazione lo stesso appartamento a connazionali). «È percepibile in modo netto in alcune zone della città – spiega il tenente Falso –. Ma è complicato fare controlli sul campo: la legge non consente di entrare in case regolarmente affittate, salvo specifico mandato dell’autorità giudiziaria».500 questionariPer il monitoraggio campione in via Quarenghi la Guardia di Finanza ha inviato 500 questionari, appositamente predisposti, ad altrettanti italiani proprietari di appartamenti: dopo le risposte tornate al mittente (non tutti hanno scelto di collaborare), le Fiamme Gialle, usando i propri database, hanno fatto verifiche incrociate e hanno dato il via a una serie di controlli. È emerso che non tutti i proprietari di case si attengono alle norme di legge in caso di affitto agli stranieri: riscontrata la mancata registrazione di 8 contratti di locazione; la mancata comunicazione all’autorità giudiziaria di pubblica sicurezza dei titolari della cessione di 14 appartamenti (quando si dà una casa in affitto è necessario dire alle forze dell’ordine chi vive in quella casa); il mancato inserimento dei proventi di 8 canoni di locazione nella dichiarazione dei redditi. «È ovvio che a questo sondaggio sfuggono gli affitti agli immigrati clandestini – spiega il tenente della Finanza Francesco Falso –. Chi lo fa non viene certo a dichiararlo a noi. Ma da questi numeri emerge che le situazioni di irregolarità negli affitti agli stranieri non sono poche, per lo meno in via Quarenghi, per questo procederemo a ulteriori test in altre zone della città».Le prime sanzioniIntanto la Guardia di Finanza procede alle prime sanzioni. Non sono cifre di poco conto: per la mancata comunicazione all’autorità di pubblica sicurezza la sanzione è di 216 euro, quella per il mancato inserimento nel 730 dei proventi dai canoni d’affitto (infedele dichiarazione dei redditi), oscilla a seconda delle singole dichiarazioni, ma non sono pochi spiccioli. «Accanto al malcostume di contratti non in regola – aggiunge il tenente Falso – c’è anche a Bergamo il fenomeno del subaffitto ad altri immigrati. Ma è complicato avere riscontri oggettivi. Ed è assai labile il confine tra "l’ospitalità temporanea" che può essere dichiarata dal regolare titolare della locazione e il subaffitto. Senza dimenticare che per entrare in alcuni stabili della città, ad alta concentrazione di stranieri, e procedere ai controlli sulla reale corrispondenza tra i titolari dell’affitto e i residenti nell’appartamento, sui permessi di soggiorno, sul rispetto delle norme igienico-sanitarie in base alla metratura dell’appartamento, serve un notevole dispiegamento di forze che non abbiamo».I progetti del ComuneNel frattempo è la stessa Amministrazione comunale a puntare su controlli a tappeto sul tema affitti agli immigrati, come spiega l’assessore alla Sicurezza Dario Guerini: «Abbiamo evidenziato la necessità di monitoraggi zona per zona proprio nel Comitato provinciale per l’ordine e sicurezza pubblica in Prefettura – spiega –. Siamo ancora in fase progettuale, ma l’obiettivo è questo, soprattutto per arrivare a rompere l’omertà sui subaffitti. Un fenomeno diffuso anche a Bergamo, ma difficilissimo da dimostrare: abbiamo tentato diversi controlli incrociati con i dati anagrafici, i nomi sui citofoni e sulle porte di casa e verifiche all’interno dei condomini, con la polizia locale. Ma effettuare blitz a sorpresa è impossibile. La strada del futuro sarà quella di un progetto coordinato all’interno del Comitato provinciale in Prefettura: il percorso della Finanza è quello giusto».(06/10/2007)
© RIPRODUZIONE RISERVATA