Aeroporto, Colognola chiede aiuto
E questa volta chiama l’Europa

Colognola alza il tiro, e sposta la battaglia in Europa: il prossimo braccio di ferro contro lo sviluppo dell’aeroporto passa per l’Ue. Con tanto di petizioni alla Commissione per le petizioni del Parlamento europeo, la Direzione generale ambiente della Commissione europea e la Direzione generale concorrenza.

Colognola alza il tiro, e sposta la battaglia in Europa: il prossimo passo nel braccio di ferro contro lo sviluppo dell’aeroporto passa per l’Ue. Con tanto di petizioni in serie: destinatari, la Commissione per le petizioni del Parlamento europeo, la Direzione generale ambiente della Commissione europea e la Direzione generale concorrenza.

Venerdì sera 28 febbraio all’auditorium di San Sisto (nella chiesa vecchia di via della Vittoria), l’associazione «Colognola per il suo futuro» chiama a raccolta il quartiere per «illustrare l’attuale situazione e decidere le azioni future anche a livello legale», si legge nel volantino distribuito in questi giorni.

L’appuntamento è per le 21, e sarà il primo di una tre giorni impegnativa: domani e domenica, dalle 10 alle 12,30 sul sagrato della parrocchiale si raccoglieranno le firme per le tre petizioni da inviare a Bruxelles. «Chiediamo il rispetto dei diritti dei cittadini in linea con le direttive Ue e le leggi italiane che le hanno recepite» spiegano dall’associazione.Nel mirino c’è il Piano di zonizzazione acustica approvato nel 2010 dalla Commissione aeroportuale e bocciato nel luglio scorso dal Tar di Brescia: tra gli altri (articolati) motivi proprio per il mancato recepimento di una direttiva europea. Enac, dal canto suo, fa sapere di aver fatto ricorso al Consiglio di Stato, ma nessuno degli enti coinvolti (Comuni e Sacbo in primis) ha ancora ricevuto la notifica.

Per saperne di più leggi L’Eco di Bergamo del 28 febbraio

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