Cronaca
Martedì 23 Febbraio 2016
Aerei sicuri: se volassi ogni giorno
rischio di incidente ogni 5 mila anni
L’anno 2015 si afferma come l’anno più sicuro in termini di voli di linea: infatti, escludendo incidenti a livello regionale in determinate e precise aree del mondo, la cui causa risiede in fattori tecnici derivanti dalla scarse procedure di manutenzione e gestione in cui si trova l’aviazione civile in un determinato Paese, i grossi disastri aerei, che hanno un impatto mediatico e sull’opinione pubblica mondiale, stanno andando in una direzione ben precisa; sono in drastica diminuzione nonostante il continuo aumento del traffico aereo mondiale.
Dal 1995 a oggi in pratica il totale dei movimenti aerei è quasi raddoppiato passando dalle 18.000.0000 ai 34.000.000 di decolli annuali. Nel corso del 2015 si sono verificati solo 6 incidenti a velivoli passeggeri in servizio di linea, questo è il bilancio della safety riferito all’anno appena concluso, un dato che se raffrontato con gli 8 tragici incidenti occorsi nel 2014 è significativo di un ulteriore incremento nella sicurezza volo. Le vittime complessivamente sono state 482, nel 2014 erano state 929. Per pura informazione, secondo gli ultimi dati statistici, solo in Italia si sono registrate 3.330 vittime per incidenti stradali.
Anno 2015, Incidenti aeromobili di linea
4 febbraio 2015 - ATR72 Transasia (B-22816) 43 vittime. Il turboelica è precipitato subito dopo il decollo da Taipeh, 15 i superstiti.
24 marzo 2015 - Airbus 320 Germanwings (D-AIPX) volo Barcellona-Dusseldorf: 150 vittime. Incidente causato dalla deliberata intenzione del copilota di voler far precipitare l’aereo.
16 agosto - ATR42 Trigana Air Service (PK-YRN): 54 vittime. L’aeromobile impatta una montagna durante la fase di avvicinamento alla sua destinazione di Oksibil.
2 ottobre - DHC6 Aviastar Mandiri (PK-BRM): 10 vittime.
5 ottobre: morte in volo di un comandante American Airlines
31 ottobre: A321 Metrojet (EI-ETJ); 224 vittime. Atto terroristico. Volo da Sharm El Sheikh a San Pietroburgo
Si può notare che due incidenti tra quelli sopra indicati hanno coinvolto l’aviazione civile indonesiana (quello del 16 agosto e del 2 ottobre), già colpita negli ultimi anni da numerosi incidenti. Infatti l’Indonesia è riportata in classe «2» dalla lista della FAA (Federal Aviation Agency) in quanto non rispettosa delle norme e procedure standard dettata dall’ICAO (International Civil Aviation Organization). Insieme all’Indonesia hanno rating 2 Thailandia, Ghana, Bangladesh, Curacao, Saint Marteen, Barbados e Uruguay. L’Italia come il resto del mondo è classificata di classe «1».
Come si può osservare sono i vettori di registrazione europea quelli più virtuosi con un incidente fatale ogni 3 milioni di decolli, poi abbiamo Nord America e Medio Oriente con un incidente ogni 2,7 milioni di decolli, vengono poi Asia/Pacifico e Caraibi/Sud America, all’ultimo posto il continente africano con un incidente ogni 221 mila decolli.
Inoltre, per pura curiosità e dovere di cronaca, anche il 2015 è stato per il terzo anno consecutivo interessato da una tragedia causata dall’intenzione volontaria di un membro dell’equipaggio di far precipitare l’aereo. Infatti nel 2013 è avvenuto l’incidente ad un Embraer 190 delle Linee Aeree del Mozambico provocato dal Comandante che chiuso in cabina di pilotaggio ha fatto schiantare l’aereo a terra provocando 33 morti. Nel 2014 è avvenuta la scomparsa del volo Malaysia MH370, 239 morti e nel 2015 vi è stato il caso «Lubitz» occorso all’ A320 della Germanwings . Per ora l’aereo Boieng 777 numero di volo MH370 non è stato ancora ritrovato, a parte il flaperon trovato sulla spiaggia dell’isola francese di Reunion, nell’Oceano Indiano il 29 luglio 2015. Un mistero da X-files.
Il numero delle TKP (Tonne-Kilometre-Performed) , cioè il prodotto delle tonnellate di merce, posta e passeggeri trasportate per il numero dei chilometri percorsi rappresenta l’indice universalmente adottato per misurare il prodotto dell’industria del trasporto aereo di una Nazione, rapportando il TKP con il numero degli eventi tragici occorsi alle compagnie di quel paese si ricava l’indice statistico sulla sicurezza. Trasportare 10 tonnellate per 10 chilometri equivale a un TKP pari a 100.
2011-1015 Numero incidenti tragici/tonnellate-km (x 000.000) trasportate: CINA 441.070: 0 incidenti ogni 441.070 tkp. EMIRATI ARABI 203.068: 0 incidenti ogni 203.068 tkp. REGNO UNITO 148.350: 0 incidenti ogni 148.350 tkp (nella tabella sono inclusi i voli cargo, charter e di linea). I Paesi con il coefficiente di sicurezza maggiore sono quelli che, pur avendo prodotto un alto numero di TKP, hanno registrato zero incidenti. La Nazione che attualmente ha prodotto più TKP senza aver registrato alcun incidente è dunque la Cina seguita da Emirati Arabi Uniti e Regno Unito.
Ma venendo a noi l’Italia dove è posizionata? Nel periodo 2011-2015 l’indice TKP è stato di 24,5 milioni e non è stato registrato nessun incidente mortale, quindi ci troviamo in una posizione sicuramente di riguardo nell’ambito della safety aeronautica. Ovviamente basandosi anche sul totale tonnellate-km prodotte che non è paragonabile alla quantità degli altri Paese posizionati in testa alla classifica ci troviamo al ventisettesimo posto della classifica mondiale.
Volare è il mezzo sicuramente più sicuro e la sicurezza è in continua evoluzione positiva grazie anche alle procedure di addestramento sempre più concentrate verso l’human factor e l’errore umano, l’impiego dei simulatori, la moderna tecnologia. Ovviamente come in ogni sistema l’eliminazione totale dell’incidente è praticamente impossibile ma con il volo siamo arrivata a poter dichiarare statisticamente che se dovessimo prendere un volo ogni giorno la probabilità di poter essere coinvolti in un incidente grave accadrebbe ogni 5.000 anni circa.
Pietro Rinaldi (consulente aeronautico in ambito safety a human factor specializzato in attività aeroportuali).
© RIPRODUZIONE RISERVATA