Acqua inquinata, allarme rientrato
I controlli inizieranno a Fara

I primi controlli riguarderanno le aziende della zona industriale di Fara d'Adda e Canonica che utilizzano per la loro attività il solvente tetracloroetilene. Dopodiché verranno effettuate analisi anche sui pozzi privati che vengono utilizzati per l'irrigazione di orti e giardini. Questo quanto deciso durante la riunione convocata dalla Provincia per fare il punto della situazione sull'inquinamento da tetracloroetilene della falda acquifera di Fara d'Adda che circa due settimane fa aveva reso necessario la chiusura di un pozzo pubblico.

L'allarme comunque ora è completamente rientrato. Il pozzo in via Dante, che era stato chiuso da Cogeide il 10 marzo, è stato riaperto all'inizio di questa settimana. Riapertura resa possibile dall'installazione di un filtro a carboni attivi che depura l'acqua prima che venga distribuita nelle abitazioni.

Confermato che anche i due pozzi pubblici che si trovano in via Gorizia verranno collegati ad un filtro a carboni attivi: nella loro acqua erano state trovate tracce di tetracloroetilene sotto il limite consentito (circa 7 microgrammi).

Nella riunione convocata dalla Provincia si è anche deciso come procedere per individuare chi ha inquinato la falda acquifera di Fara con tetracloroetilene. Viene considerata molto alta la probabilità che il responsabile sia una azienda della zona industriale fra Fara e Canonica.

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